Costretta a fare sesso dal suo compagno
Mentre poche ore fa è giunta la notizia del rinvio a giudizio di due ragazzini coinvolti nell’inchiesta aperta in seguito alla morte per suicidio di una sedicenne agrigentina che era stata costretta a fare sesso di gruppo, un’altra notizia di violenza fisica e sessuale arriva da Milano. Una donna è stata sequestrata, picchiata e violentata dal suo compagno. A salvarla, la sorella. Vi raccontiamo i fatti di seguito
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La dinamica dei fatti
Le violenze si sono consumate in un appartamento di Sesto San Giovanni, nel Milanese, nella giornata di venerdì 2 giugno, ma solo stamane è stata ricostruita dalla Questura di Milano. Una donna è stata sequestrata dal suo compagno per quasi 5 ore e costretta a fare sesso con lui. L’uomo, un italiano di 37 anni, l’ha picchiata e vessata, mentre la minacciava con un coltello. Inoltre, ha reso inutilizzabile il cellulare della vittima, in maniera che non potesse cercare aiuto. E’ stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni aggravate e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
I sospetti della sorella e la tempestività delle forze dell’ordine
A lanciare l’allarme, la sorella della vittima, che aveva tentato, inutilmente, di mettersi in contatto con lei. Sulla messaggistica di WhatsApp era chiaro che la giovane non aveva ricevuto le chiamate. Così, è andata a casa del 37enne in cerca della donna. L’uomo non l’ha fatta entrare, raccontando una serie di bugie che non hanno fatto che insospettire di più la ragazza. Preoccupata, ha contattato la polizia, giunta sul posto dopo pochi minuti.
Gli agenti del Commissariato di Sesto San Giovanni hanno tentato di farsi aprire la porta, ma l’uomo, che dava in escandescenze, continuava a lamentare che la sua compagna stava riposando e non poteva essere disturbata. Solo dopo una lunga trattativa, il 37enne ha aperto la porta. In quel momento, la donna sequestrata, visto che non era più sola, è uscita dalla camera da letto, dove era stata rinchiusa, per abbracciare la sorella. Era piena di lividi e in preda al terrore.
Mentre i poliziotti, apprese le violenze, tentavano di mettere le manette ai polsi dell’aggressore, che era stato colto in flagranza di reato, l’uomo tentava di divincolarsi, colpendo gli agenti al volto e cercando di impedire di essere ammanettato. Ora si trova in carcere dove attende l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.
Le violenze di genere, il rapporto della polizia
Dopo una settimana di omicidi e femminicidi mediatici (il caso choc dell’omicidio di Giulia Tramontano al primo posto), arriva il rapporto della Polizia Criminale, pubblicato lunedì 5 di giugno (ieri), che fornisce i dati aggiornati al 4 di giugno sugli omicidi e femminicidi avvenuti nel corso del 2023.
Relativamente al periodo 1 gennaio – 4 giugno 2023 sono stati registrati 138 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 41 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Analizzando gli omicidi del periodo indicato e confrontandoli con quello analogo del 2022, si evidenzia un incremento del numero degli eventi, che da 126 passano a 138 (+10%), mentre il numero delle vittime di genere femminile mostra un decremento, poiché da 50 passano a 49 (-2%).
Per quanto attiene ai delitti commessi in ambito familiare/affettivo, si evidenzia un incremento nell’andamento generale degli eventi, che passano da 59 a 64 (+8%), mentre il numero delle vittime di genere femminile diminuisce e passa da 44 a 41 (-7%). Aumentano, per contro, rispetto allo stesso periodo del 2022, gli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 25 salgono a 27 (+8%), mentre diminuisce il numero delle relative vittime donne, che da 25 passano a 24 (-4%).
Infine, per il singolo periodo 29 maggio – 4 giugno 2023 (i dati sono settimanali) risultano essere stati commessi 7 omicidi, con 2 vittime di genere femminile, entrambe uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, una ha trovato la morte per mano del partner o ex partner. I dati si riferiscono al momento in cui viene registrato il decesso e non al momento in cui esso è avvenuto.