Il rientro di Chico Forti a Pratica di Mare
Chico Forti è stato rilasciato dal carcere della Florida ed è ora in Italia, trasportato all’aeroporto di Pratica di Mare. Il triestino di 65 anni sarà trasferito nel carcere di Verona, dove saranno espletate le successive procedure. Rilasciato dopo 24 anni di prigionia, Forti aveva subito una condanna all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio 1998. Il trasferimento, richiesto più volte nel corso degli anni promettendo di far rispettare la pena secondo le leggi vigenti, era atteso da oltre vent’anni. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata all’aeroporto militare per salutarlo al suo arrivo.
I passaggi successivi per Chico Forti dopo l’atterraggio
Al carcere di Verona, dove Chico Forti è atteso, arriverà anche Papa Francesco per una visita già annunciata in occasione dell’evento Arena della Pace, al quale hanno partecipato più di diecimila persone tra fedeli e pellegrini. Un’altra sede ipotizzata per Forti era il carcere di Trento, esclusa però perché non è circondariale. Il detenuto è stato trasportato dal Falcon 2000, un business jet di lusso messo a disposizione dall’Aeronautica Militare e prodotto dalla Dassault Aviation.
Familiari e amici non hanno commentato il rientro di Chico Forti, sebbene fosse richiesto e desiderato da tempo. L’avvocato Carlo delle Vedove ha definito la notizia positiva. Ai microfoni dell’Ansa ha dichiarato: “Il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie intraprese davanti alle autorità degli USA. Con Forti ci siamo sentiti l’ultima volta lunedì, era un po’ ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì”.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Benefit, permessi premio, libertà vigilata: ecco le possibilità giudiziarie per Chico Forti
Chico Forti passa ufficialmente sotto la giurisdizione italiana, con la sua pena decisa negli Stati Uniti che continua ma viene gestita dall’Italia. Con il tempo, potrebbe raggiungere la libertà e intanto usufruire di benefici e permessi premio. Il 15 maggio, le autorità statunitensi hanno indicato questa data come il giorno di scarcerazione e preparazione per il trasferimento. La Corte d’Appello di Trento ha convertito la sentenza statunitense, ultimo passaggio importante e decisivo per l’estradizione e il rientro in Italia. La pena continua nel carcere di Verona, ora sotto giurisdizione italiana.
I giudici potrebbero decidere per la libertà vigilata, poiché Forti ha già scontato 24 anni di carcere. Se non commetterà altri reati, potrebbe ottenere la piena libertà. Tuttavia, sono tutte ipotesi e nulla è ancora confermato. Familiari e amici hanno scelto di non rispondere alle domande dei giornalisti, poiché le informazioni in loro possesso non sono certe. Pertanto, sono cruciali le dichiarazioni dei legali e i passaggi successivi al rientro e trasferimento in carcere.
Forti, rilasciato dopo 24 anni di prigionia, era stato condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio 1998. Il trasferimento, richiesto più volte negli anni, promettendo di rispettare la pena secondo le leggi vigenti, era atteso da oltre vent’anni.
Dalla Farnesina, Antonio Tajani commenta il rientro in Italia di Chico Forti
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato il rientro di Chico Forti in Italia, un caso complesso, dato che si tratta di una pena inflitta per omicidio.
Tajani ha dichiarato che il ritorno di Forti è un risultato ottenuto grazie all’azione del governo e alla diplomazia. Ritiene giusta la decisione di permettere a Forti di scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano. Il capo della Farnesina ha anche affermato: “Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche. È una scelta che tutela gli interessi di un cittadino italiano”.
Tajani ha inoltre analizzato il comportamento di Forti in carcere, definendolo “ineccepibile come detenuto negli Stati Uniti”, un atteggiamento che offre a Forti la possibilità di continuare a essere un detenuto modello anche in Italia.