Caso Julia Elle: parla il papà dei bambini della blogger “Disperatamente mamma”

By Redazione

Paolo Paone, ex compagno i Julia Elle, la content creator e blogger “Disperatamente mamma”, ha aspettato qualche giorno prima di dare una versione dei fatti sulla bufera che si è abbattuta su lui e la ex compagna.

La blogger è diventata popolare sul web grazie ai suoi video riguardanti la maternità e per anni ha basato il suo successo su una “bugia”.

Una bugia non di poco conto, quella sulla paternità del secondogenito Chris e che Paolo, stanco di bugie e sotterfugi, ha deciso di smascherare.

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Intervistato da Il Giornale, voluto dare dei chiarimenti.

Cosa lo ha spinto a far venire la verità a galla

Quando gli chiedono cosa l’abbia spinto a smascherare la verità, Paolo dice che oramai da mesi gli è stata “ridotta drasticamente” la possibilità di frequentare i bambini e per questo è dovuto ricorrere ad un avvocato.

“Mi è stato opposto il fatto che sul piccolo, con il quale non avevo legame di sangue, non avrei potuto vantare alcuna richiesta di visita. Eppure per me il legame affettivo è sempre stato più importante di qualsiasi genetica. Ero distrutto per quel bambino che avevo sentito da sempre mio, per il quale avevo accolto in casa la sua mamma, prendendomi cura di lei fin dalla gravidanza, avevo subìto le cattiverie di chi mi additava come pessimo padre a causa del contenuto dei libri di Julia. In un attimo ero un estraneo e probabilmente non lo avrei mai più sentito chiamarmi papà. A quel punto ho fatto la storia“, spiega Paolo.

Ma perché Paolo ha taciuto la realtà dei fatti?

“Ho lasciato che Julia scrivesse quei libri perché non volevo negarle quel successo che tanto voleva, né ostacolarla, né tantomeno volevo inimicarmi la madre dei bambini. A me interessava che i bambini stessero bene e che lei potesse prendersi cura di loro. Quindi in nome della pace familiare ho acconsentito, pur non avendo mai preso contezza del contenuto dei libri. Non mi interessava cosa pensassero di me le donne che la seguono. Il mio lavoro non si basa sulla mia credibilità social. Ho sottovalutato però la portata che avrebbe avuto quello che lei ha scritto nei libri e la narrazione che ne è poi seguita anche in tv oltre che sui social. A me interessava che i miei figli sapessero che li amavo e capissero quanto tenessi a loro dalle frequentazioni che avevamo. Il contenuto dei libri in quel momento non rappresentava un pericolo nel mio rapporto con loro, perché i fatti invece raccontavano quella che era la verità”, risponde Paolo nella lunga intervista a Il Giornale della quale è qui riportato solo uno stralcio.

E sulle violenze precisa…

Impossibile non parlare delle violenze menzionate dalla ex compagna del libro. Quando gli viene chiesta la sua versione dei fatti, dice: “mi sono state rivolte sono molto gravi, ma soprattutto assolutamente false. La mia ex compagna ha strumentalizzato vecchie conversazioni, risalenti al periodo in cui ci stavamo lasciando, lasciando credere fossero attuali, pubblicandole parzialmente per lasciare intendere che quel che dichiarava su di me fosse vero. Ma non è così. Avrei potuto pubblicare tutto il resto delle conversazioni, contestualizzandole, ma a differenza sua non ho necessità di pulire la mia immagine social sporcando quella altrui

“La mia priorità ora è la serenità di mia figlia e ho deciso di non farmi trascinare in una guerra social, che non ha alcuna ragione d’essere“, conclude.

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