Allerta immigrazione in Spagna, 118% di arrivi in più rispetto al 2022 e incremento demografico del 12%

By Ana Maria Perez

Spagna, allerta immigrazione: 8,5 milioni di stranieri

Se pensate che Lampedusa sia il solo problema dell’immigrazione in Europa, non c’è nulla di più sbagliato. Come vi raccontavamo in uno dei nostri ultimi articoli, altri Paesi UE sono in balia dell’invasione di cittadini extra UE che scappano dai propri Paesi in cerca di una vita migliore, rischiando il tutto per tutto. Tra questi Paesi debordati da una popolazione mista che non è stata voluta, si trova la Spagna.

L’immigrazione in Spagna è da anni un fenomeno dal grande impatto demografico, sociale ed economico. Dalla fine del XX secolo fino al 2010 circa, il numero degli immigrati è aumentato notevolmente fino a rappresentare più del 12% della popolazione del paese. Attualmente, dei 48,5 milioni di abitanti che compongono la popolazione totale della Spagna, almeno otto milioni e mezzo sono di origine straniera. Nello schema che proponiamo, si può vedere l’evoluzione della popolazione, che non ha visto un incremento per natalità spagnola. Vi spieghiamo in questo post la rilevanza della migrazione nel Paese iberico.

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Il cruccio dei migranti illegali

Quest’anno l’immigrazione irregolare ha battuto ogni record in Spagna con l’arrivo di 46.862 stranieri senza documenti nel Paese fino al 15 novembre, un bilancio trainato dai numeri alle stelle nelle Isole Canarie, che hanno accolto il 118% di immigrati in più rispetto allo scorso anno.

Questo mese di novembre continua la tendenza già stabilita in ottobre, che ha battuto anche i record. Il bilancio quindicinale diffuso giovedì 16 novembre dal Ministero degli Interni conferma che le Isole Canarie hanno già superato questo mese la cifra registrata nell’intero 2006 (31.678), anno della cosiddetta crisi dei cayucos. I 46.862 immigrati irregolari censiti fino alla metà del mese sono il 62% in più rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell’anno scorso.

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L’incremento demografico in virtù degli stranieri

Tra luglio e ottobre 2023 sono state censite complessivamente 118.667 persone e con esse la Spagna ha raggiunto il massimo valore trimestrale di abitanti della serie storica del registro INE (Instituto Nacional de Estadistica), che è paragonabile al nostro ISTAT, fermandosi a un totale di 48.446.594 abitanti. La popolazione residente in Spagna cresce da dieci trimestri consecutivi e al 1° ottobre contava 525.075 persone (1,10%) rispetto a un anno fa.

I dati sono quelli della Statistica Continua sulla Popolazione dell‘Istituto Nazionale di Statistica (INE), pubblicati recentemente, e che confermano che la crescita della popolazione spagnola continua ad essere dovuta quasi interamente all’aumento delle persone nate all’estero.

Le Isole Canarie, la destinazione più ambita dagli immigranti

Dei 48,4 milioni di abitanti, al 1° ottobre 2023, 6,3 milioni hanno nazionalità straniera, ma 8,5 milioni sono la popolazione nata all’estero. La stragrande maggioranza (845.707 immigranti) è arrivata via mare e la loro destinazione principale sono state le Isole Canarie, dove quest’anno sono arrivate 32.436 persone su imbarcazioni precarie, rispetto alle 14.875 del 2022. Nell’arcipelago sono stati registrati 475 cayucos e barconi, il 42,6% in più rispetto nel 2022 in questo momento. Ottobre segna un record storico con l’arrivo di 14.976 migranti alle Isole Canarie in un solo mese.

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Il Continente e le Isole baleari

Da parte loro, gli arrivi via mare nella penisola e nelle Isole Baleari (13.044) sono aumentati dell’11,5%. Nel caso di Ceuta sono stati registrati 60 ingressi via mare, la metà rispetto all’anno scorso, e a Melilla 167, il 23% in più. Via terra, in entrambe le città autonome si sono registrati 1.155 arrivi, il che rappresenta un calo di quasi il 45%, dovuto soprattutto al calo registrato a Melilla, da 1.167 a 151.

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, tra la popolazione straniera residente in Spagna, i più numerosi sono gli immigranti di origine marocchina (776.223), seguiti dai romeni (632.859), dagli inglesi (316.529), e dai colombiani (315.885), complice la facilità di comunicare nella stessa lingua.

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