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Valerio Valenti e lo slalom tra l’emergenza immigrazione e l’esigenza di avere 400.000 immigrati

Valerio Valenti, il nuovo commissario all’immigrazione

Dalla redazione di Ultimedalweb vi parliamo spesso di migrazione. A volte ci colpiscono le storie che si nascondono dietro gli uomini o le donne di cui vi parliamo; altre volte condividiamo solo cifre e dati. Oramai l’elenco dei Paesi da dove scappano le persone è inesauribile. La tratta di migranti è molto redditizia e nonostante la punizione prevista per scafisti e passeur sia molto elevata, il flusso migratorio non si ferma.

Questi ultimi giorni ci sono stati sbarchi massicci: 800 persone stipate in una vecchia nave che usava una ONG per salvare migranti in mare, altri 500 in un barcone che rischiava di fare la fine di Cutro. E tantissimi altri. I numeri sono da paura. Nei confini le Autorità chiedono aiuto. La Prefettura di Trieste ha registrato un numero di arrivi quadruplo rispetto al 2022. A Lampedusa e nelle città meridionali gli hub non reggono più. Le notizie sul probabile arrivo in massa di altra folla (dalla Libia) crea allarme. Vista la situazione di grande criticità, il ministro Piantedosi ha nominato un Commissario per l’emergenza migranti. E’ Valerio Valenti.

Valerio Valenti, 64 anni, trapanese, è stato chiamato al Viminale nel 2022 per per guidare il dipartimento Libertà civili e immigrazione. Prima di allora era stato prefetto a Trieste, Brescia, Brindisi e Firenze, tutte città con una grande realtà migratoria. Valenti ora, come Commissario Straordinario, dovrà gestire i nodi della prima e seconda accoglienza e dei trasferimenti sulla terraferma dei migranti che sbarcano a Lampedusa. I suoi poteri straordinari potranno essere esercitati per 6 mesi.

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Emergenza immigrazione, numeri da paura

Il Viminale ha comunicato a marzo i dati dei migranti arrivati nel nostro Paese nel corso del 2023. Il numero, pari a 20.017, era triplicato rispetto a quello registrato nel 2022, che aveva visto 6.152 stranieri raggiungere l’Italia. I numeri più massicci si sono registrati nell’ultima parte del trimestre: in solo 3 giorni sono giunte 4.566 persone. I minori non accompagnati sono stati 1.965. Si tratta di dati parziali e sottostimati al momento attuale perché, come vi abbiamo raccontato sopra, gli arrivi massicci si sono moltiplicati nell’ultimo mese.

I migranti più numerosi sono: ivoriani, guineani, bengalesi. Ma non mancano cittadini libici, turchi, siriani, sudanesi. I terremoti e le guerre non portano serenità ai popoli che patiscono la fame e vivono in condizioni disumane. Ma la situazione per l’Italia è insostenibile. Forse, mentre l’Unione Europea lavora per un piano di distribuzione del “peso” comune, il Commissario Valenti riuscirà a gestire la situazione emergenziale con successo.

Per approfondire:

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500 migranti in mare, Geo Barents non riesce a salvarli

Fame di immigranti

Nel contempo, mentre il quadro migratorio dei richiedenti asilo o dei migranti illegali che arrivano nel nostro Paese si complica, le Associazioni di categoria chiedono al governo di emanare più decreti flussi per fare entrare manodopera in Italia. Non a caso, il click day dei migranti (il 27 di marzo) ha visto il sistema collassare. In un’ora si sono esaurite le domande per fare entrare migranti nel nostro Paese (82.705 ).

E il governo ammette che i migranti sono una risorsa importante. Pagano i contributi, generano ricchezza al Paese, fanno girare l’economia, consentono di mandare avanti attività che diversamente rimarrebbero ferme. Ad esempio, il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, indica come in Italia, nelle campagne, con l’arrivo della primavera, ci sia bisogno di almeno centomila giovani. Più di 2/3 saranno cittadini extracomunitari.

Inoltre, secondo l’ultimo dossier pubblicato dal centro studi Idos all’Italia servirebbero 400.000 nuovi immigrati per sostenere la ripresa economica e compensare il calo demografico. Solo per Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, nel triennio 2023-2025 servirebbero 68 mila tra colf e badanti stranieri per coprire il fabbisogno familiare di cura e assistenza domestica. Tenete conto che questa categoria non è inclusa nel decreto flussi.

Sono veramente tanti. Sia da una parte, sia da un’altra.

Per approfondire:

Migranti, Italia potrebbe accoglierne 100mila, ma ne servono il doppio

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Autore

Ana nasce in Spagna, si laurea a 22 anni in Scienze Liguistiche e della Comunicazione. Dopo un'esperienza nel Regno Unito si trasferisce a Trieste, dove vive tuttora. Ha maturato esperienza come consulente aziendale e collaborato con diverse case editrici. Ha pubblicato cinque libri ed è copyrighter e Search Quality Rater.View Author posts

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