Le speranze di un nuovo oro per Gianmarco Tamberi si affievoliscono a causa di un nuovo attacco di colica renale. È stato lui stesso a dirlo in un post.
Il post di Gianmarco Tamberi
È tutto finito. Stanotte un’altra colica renale. Non so come faro, ma andrò in pedana. Questa notte alle 5 mi sono svegliato a causa di quello stesso dolore lancinante di qualche giorno fa. Un’altra colica renale. Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono riuscito a battere il destino una volta dopo quell’infortunio nel 2016, questa volta purtroppo penso proprio che abbia vinto lui. Sono senza parole, mi dispiace davvero da morire”.
Gianmarco Tamberi aveva già preoccupato sulle sue condizioni di salute, postando una foto dall’ospedale in cui raccontava l’accaduto. Le sue speranze, però, era che il dolore diminuisse, tanto da aver pronosticato di migliorare in vista della finale. Durante le qualifiche l’atleta aveva sbagliato diversi salti, con il dolore segnato dal dolore e dalla spossatezza, ma riuscendo comunque a qualificarsi. Ai microfoni aveva detto che in finale sarebbe andato meglio, grazie ai tre giorni di riposo che avrebbe avuto. Ma purtroppo non è stato così.
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Colica renale? Che cos’è e come risolvere?
La colica renale è un dolore addominale molto forte e lancinante, alcuni dicono sia superiore ai dolori del parto. Il problema è causato dal passaggio di uno o più calcoli nel sistema urinario, comportando una dilatazione nell’uretra e una serie di spasmi che causano il dolore.
Quest’ultimo è di tipo trafittivo e continuo, monolaterale o bilaterale e cessa solo all’espulsione dei calcoli. Il medico può prescrivere antibiotici, antispastici e antidolorifici nel tentativo di mitigare il dolore, ma è il riposo a essere importante. Nel caso di Tamberi, questo riposo non c’è, tutt’altro. C’è solo da sperare che l’azione combinata dei farmaci e che una giornata buona, possano comunque a portarlo a combattere per una medaglia, da ex campione olimpico uscente dopo il momento storico vissuto alle Olimpiadi di Tokyo, quando conquistò il gradino più alto del podio in un ex-equo con il qatariota Barshim.