Angela Carini e il dibattito tutto italiano non sul pugilato ma sull’avversaria transgender
Il pugilato è una delle discipline di lotta che, in passato, ha suscitato numerose polemiche e attirato molta attenzione per la forza e la violenza che lo caratterizzano. A differenza del wrestling, che è più spettacolarizzato, il pugilato mantiene un’aura di autenticità e drammaticità che può sfociare in incredibili colpi di scena, riaccendendo il dibattito su varie questioni.
Nonostante alcuni famosi pugili abbiano definito questa disciplina una lotta in cui gli avversari possono diventare amici, il recente ritiro dell’italiana Angela Carini ha riportato il pugilato al centro delle discussioni. La questione riguarda la sua avversaria algerina, una pugile transgender definita androgina, che ha sollevato un caso sul comitato olimpico francese e sulla necessità di verificare i livelli ormonali e di testosterone.
Oggi era programmato l’incontro di boxe categorie welter alle Olimpiadi di Parigi. Angelica Carini, seguita dal coach Emanuele Ronzini, pugile della Polizia di Stato, è salita sul ring contro l‘algerina Imane Khelif. L’incontro, trasmesso in diretta Rai, ha visto Khelif attaccare subito. Dopo 46 secondi, Carini, colpita dall’avversaria, si è inginocchiata piangendo, un momento diventato virale anche per l’approccio compassionevole di Khelif. I giudici hanno dato verdetto a favore di Imane Khelif. Carini, avvicinatasi al suo angolo, ha dichiarato al suo staff “mi ha fatto malissimo”. Inizialmente sembrava un problema al caschetto, ma la decisione di abbandonare il match ha sollevato polemiche e interrogativi.
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Angela Carini e il ritiro: le parole della pugile
“Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta. Esco a testa alta. Mi faceva troppo male il naso, non potevo andare avanti e mi sono detta che dovevo fermarmi. Poteva essere il match della mia vita, ma ho dovuto pensare a salvaguardare la mia incolumità. Sentivo di doverlo fare, anche se non ho mai avuto paura di salire su un ring.“
Angela Carini, nata a Napoli il 6 ottobre 1998, è una pugile italiana cresciuta ad Afragola e successivamente trasferitasi a Piedimonte Matese. Dopo aver vinto l’oro ai Campionati Europei Giovanili nel 2014, ha conquistato la medaglia d’oro ai Mondiali Giovanili 2015 a Taiwan. Nel 2019 ha vinto l’argento sia ai Campionati Europei di Alcobendas che ai Mondiali di Ulan-Udė nella categoria 64 kg.
Il parere dello staff, del coach e le voci dalla politica
La decisione di Angela Carini di ritirarsi dall’incontro di boxe contro l’algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi ha sorpreso il suo staff. Il coach Emanuele Ronzini ha spiegato che Carini era motivata nonostante le pressioni di non combattere. Dopo un pugno violento ricevuto dall’avversaria, Carini ha deciso di abbandonare il match per preservare la sua incolumità. Coach Ronzini ha rispettato la sua decisione, pur riconoscendo che ai punti avrebbe potuto vincere. La premier Giorgia Meloni e l’ex ministra Letizia Moratti hanno espresso sostegno a Carini, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa ha lodato il suo coraggio, invitandola in Senato per un abbraccio.
Che cosa sappiamo di Imane Khelif e quali voci a favore ci sono per quest’avversaria
Khelif è conosciuta anche per le voci che circolano su di lei da chi l’ha avuta come avversaria: “i suoi colpi fanno male, è anche peggio di alcuni sparring uomini con cui mi alleno”. Tuttavia, il D.T. di Carini ha affermato: “conoscevamo Khelif e non la consideravamo imbattibile”. La pugile azzurra ha diverse motivazioni per cui non era in grado di combattere, e l’allenatore ribadisce: “l’algerina è qui perché il CIO ha preso questa decisione, molto difficile da prendere perché il caso è complicato, di sicuro anche lei avrà sofferto per tutto quello che sta accadendo” (fonte Gazzetta.it).
Imane Khelif, pugile dilettante algerina, ha rappresentato l’Algeria alle Olimpiadi del 2020 a Tokyo e del 2024 a Parigi. Cresciuta a Tiaret, inizialmente giocava a calcio prima di passare alla boxe, nonostante la disapprovazione del padre. Ha partecipato ai Campionati Mondiali di Pugilato Femminile nel 2018 e 2019, raggiungendo la finale nel 2022. Nel 2023 è stata squalificata per alti livelli di testosterone, ma è stata autorizzata dal CIO a competere alle Olimpiadi del 2024. Ambasciatrice UNICEF dal 2024, ha sconfitto Angela Carini in 42 secondi alle Olimpiadi di Parigi.
Vladimir Luxuria ha difeso Imane Khelif, sottolineando che Angela Carini ha accettato le regole del CIO e riconosciuto la correttezza del match. Luxuria ha criticato le strumentalizzazioni politiche, affermando che la forza di Khelif non è dovuta a caratteristiche maschili. Ha spiegato che Carini ha preferito ritirarsi dignitosamente piuttosto che subire ulteriori colpi, attribuendo la rabbia di Khelif alle polemiche e all’umiliazione subita. Ha concluso che chi ha alimentato le polemiche è responsabile di quanto accaduto. Ecco un ulteriore approfondimento sugli atleti transgender, su Khelif e su precedenti.