Soldati ucraini insieme a reparti militari italiani ad addestrarsi, vicino Roma
Soldati ucraini sono tornati in Italia, vicino a Roma, per un nuovo ciclo di addestramento militare, racconto e foto arrivano da Today.it. Questa volta, le immagini documentano il loro addestramento, sebbene con i volti sono stati resi irriconoscibili per motivi di sicurezza. Si tratta di un ritorno, poiché gli stessi soldati si sono allenati altre volte in Italia.
Il ministero della difesa italiano, in accordo con protocolli NATO, ospita regolarmente soldati ucraini per missioni di addestramento. La pressione russa rende necessario secretare le informazioni sui momenti di preparazione dei militari ucraini per evitare ritorsioni, proteggendo così le basi italiane considerate potenziali obiettivi. In questa calda estate, sono state riprese immagini dei militari impegnati in un poligono della fanteria nella Tuscia Viterbese e su mezzi blindati.
Lo scorso anno, l’addestramento del personale ucraino in Italia si concentrò sulla difesa aerea e sui sistemi missilistici, coinvolgendo circa venti militari a Latina e Sabaudia. Nonostante alcune polemiche sorte nel 2023, questa collaborazione fa parte di una missione europea che coinvolge anche Italia e Francia nella fornitura di sistemi missilistici difensivi terra-aria. Oltre all’Italia, i soldati ucraini hanno esercitazioni programmate anche in Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
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Oltre la preparazione dei soldati ucraini: ecco gli ultimi aggiornamenti sul conflitto
Oltre alla preparazione dei soldati ucraini, l’Italia continua a svolgere un ruolo cruciale nel supporto alla difesa ucraina contro l’aggressione russa. Ecco gli ultimi aggiornamenti su questo drammatico conflitto. Nella seconda giornata del vertice Nato, i leader dell’Alleanza hanno annunciato un sostegno militare di 40 miliardi di euro all’Ucraina entro il prossimo anno, per garantire la difesa contro l’aggressione russa. Il summit è stato segnato da tensioni, con reazioni dure da Pechino e Mosca dopo l’esortazione alla Cina di cessare il sostegno alla Russia.
La Nato ha anche designato un inviato speciale per rafforzare l’attenzione su Medio Oriente e Africa. Il presidente USA, Joe Biden, ha suscitato imbarazzo con due gaffe ma ha riaffermato la sua candidatura alla presidenza. Gli USA inizieranno dal 2026 il dispiegamento di capacità di fuoco in Germania. Il premier britannico Keir Starmer ha debuttato sulla scena internazionale. La Nato ha firmato contratti per 10 miliardi di dollari per armi e munizioni. Antonio Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia nella Nato, nonostante le reazioni forti da Russia e Cina alle dichiarazioni dell’Alleanza.
La risposta della Russia alle decisioni del vertice Nato
Il Cremlino considera i piani della Nato per il dispiegamento di missili a lunga gittata una “pericolosa escalation”, come dichiarato dal portavoce Dmitri Peskov. Peskov ha sottolineato che questi missili, già utilizzati contro la Russia, potrebbero aggravare la situazione.
Ha definito l’azione della Nato una provocazione e una minaccia alla sicurezza russa. Il vertice Nato è stato definito “fallimentare” dal vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, poiché ha aumentato le tensioni e i rischi. Inoltre, il Cremlino ha respinto le accuse di un piano russo per assassinare il CEO di Rheinmetall, considerandole una storia falsa. Le dichiarazioni di Biden su Putin sono state giudicate inaccettabili e offensive dal Cremlino.
Orban, prima da Putin e poi da Trump e intanto attira polemiche, persino da Giorgia Meloni
Il premier ungherese Viktor Orbán ha incontrato Vladimir Putin a Mosca per una “missione di pace”, violando i trattati dell’UE. L’UE e l’Ucraina hanno respinto l’iniziativa, mentre Putin ha ribadito le sue condizioni irremovibili, come il ritiro delle truppe ucraine dalle regioni occupate.
Orbán ha cercato di aprire un canale di comunicazione tra Russia e Ucraina, senza successo. Successivamente, Orbán ha incontrato Donald Trump in Florida, discutendo la pace. Emmanuel Macron ha chiarito che Orbán non aveva mandato dall’UE per queste missioni, sottolineando l’indipendenza diplomatica dei singoli Stati membri.