Paul Haggis resta ai domiciliari, “potrebbe inquinare le prove”

By Redazione

Il giudice ha deciso che Paul Haggis, il regista 69enne accusato di aver stuprato una donna di 30 anni ad Ostuni per due giorni in una camera d’albergo, resterà in carcere. Sussiste, infatti, il pericolo di reiterazione del reato e inquinamento di prove.

Sei ore in camera di consiglio, poi la decisione

Dopo sei ore in camera di consiglio, è pertanto giunta la decisione: il regista premio Oscar dovrà restare agli arresti domiciliari a Ostuni: il gip Vilma Gilli però, non ha convalidato il fermo perché non sussiste pericolo di fuga. Tuttavia, esiste il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento di prove, ragion per cui dovrà rimanere agli arresti domiciliari.

Haggis si dichiara innocente: “Rapporti sessuali consenzienti”

Haggis spiega che i rapporti sessuali con la donna inglese erano stati consenzienti, il gip ha riconosciuto, in effetti, che almeno dai referti del pronto soccorso non sembrerebbe risultare alcuna lesione fisica, come anche sostiene il difensore del registe, ma ha comunque voluto convalidare il fermo per vederci chiaro.

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A riprova del fatto che i rapporti fossero consensuali, Haggis ha fornito un biglietto, scritto dalla donna, in cui si legge: “Caro Paul, ho apprezzato la tua gentilezza ed ospitalità ad Ostuni, ho passato del tempo meraviglioso in tua compagnia, mi manca il tuo toccarmi e le tue carezze, speriamo di vederci prossimamente”.

“Voleva essere la prossima Bond-girl”

“L’ho lasciata lì all’aeroporto con i suoi bagagli – ha spiegato Haggis nel memoriale – a quel punto mi ha detto che dovevo darle dei soldi. Le ho detto che mi dispiaceva ma non l’avrei fatto e me ne sono andato”.

La presunta vittima si sarebbe dunque recata da Londra a Ostuni per incontrare Haggis, che avrebbe dovuto partecipare al festival.

Haggis, che avrebbe conservato i messaggi Whatsapp con la donna, avrebbe spiegato agli inquirenti che gli aveva detto di voler diventare la “prossima bond-girl”

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