Raccontiamo le potenzialità del farmaco anti obesità di Novo Nordisk
Il farmaco anti-obesità di Novo Nordisk, contenente semaglutide, potrebbe essere utile anche per combattere l’alcolismo e curare alcune malattie del fegato. La stessa società – si legge su Adkronos – ha dichiarato al Financial Times di aver iniziato sperimentazioni dopo aver osservato effetti straordinari del farmaco come dimagrante.
La semaglutide aiuta a controllare i livelli di insulina e zucchero nel sangue, influenzando aree del cervello che regolano il desiderio eccessivo di cibo e alcol. La testimonianza di persone che hanno superato la dipendenza da alcol ha incoraggiato Novo Nordisk a iniziare le sperimentazioni. La semaglutide è infatti contenuta anche nel farmaco anti-diabete Ozempic.
Novo Nordisk è alla ricerca di volontari per uno studio di fase II, che dovrebbe concludersi a giugno 2025. Coinvolgerà circa 240 pazienti che utilizzeranno semaglutide e cagrilintide, un altro principio attivo di un altro farmaco anti-obesità in fase di sviluppo. L’azienda vuole verificare se queste molecole possono intervenire sui danni al fegato e ridurre il consumo di alcol nei partecipanti con malattia epatica alcolica. Novo Nordisk sta già lavorando sulle malattie epatiche legate all’obesità, puntando a sviluppare una nuova generazione di farmaci in grado di trattare sia l’obesità che le malattie epatiche provocate dall’alcol e dall’eccesso di peso.
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La correlazione tra alcol, obesità e fegato: ecco i problemi epatici che sorgono.
Il fegato è un organo vitale che svolge numerose funzioni essenziali per il corpo umano. È responsabile della filtrazione del sangue, della produzione di bile per la digestione dei grassi, della sintesi delle proteine plasmatiche e della regolazione dei livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, il fegato metabolizza i farmaci e disintossica sostanze nocive, rendendolo cruciale per il mantenimento della salute generale.
L’obesità ha un impatto significativo sul fegato, principalmente attraverso la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato. Questo può portare a infiammazione e danno epatico, progredendo verso la steatoepatite non alcolica (NASH), una forma più grave di NAFLD che può causare fibrosi, cirrosi e insufficienza epatica. L’eccesso di peso corporeo e l’accumulo di grasso viscerale sono fattori chiave che aumentano il rischio di sviluppare queste condizioni.
L’alcol è l’altro grande nemico del fegato, lo danneggia attraverso il metabolismo dell’etanolo, che produce sostanze tossiche come l’acetaldeide. Questo può provocare infiammazione e cicatrici nel tessuto epatico, portando a malattie come la steatosi epatica alcolica, l’epatite alcolica e la cirrosi epatica. L’abuso cronico di alcol accelera la progressione del danno epatico, sovrapponendosi agli effetti dell’obesità e aggravando ulteriormente le condizioni epatiche. La combinazione di obesità e consumo eccessivo di alcol può dunque avere effetti devastanti sulla salute del fegato.
Che cos’è la semaglutide, il principio attivo studiato nel farmaco anti-obesità da Novo Nordik
La semaglutide è un principio attivo utilizzato nei farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità, prodotto dalla multinazionale farmaceutica danese Novo Nordisk. Uno dei farmaci più noti che contiene semaglutide è Wegovy™, approvato dalla FDA per la gestione del peso cronico.
Wegovy™ è una terapia settimanale con semaglutide 2,4 mg ed è indicato come coadiuvante alla dieta e all’esercizio fisico per la gestione del peso negli adulti con obesità (BMI iniziale ≥ 30 kg/m²) o sovrappeso (BMI iniziale ≥ 27 kg/m²) e almeno una comorbilità correlata al peso. Questo farmaco ha dimostrato di ridurre il peso corporeo fino al 20% rispetto al peso iniziale. Inoltre, la semaglutide è disponibile anche in forma orale per il trattamento del diabete di tipo 2.
L’utilizzo di semaglutide è inoltre associato a una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale, in pazienti con diabete mellito tipo 2 ed elevato rischio cardiovascolare, offrendo una soluzione efficace sia per la gestione del peso che per la prevenzione di gravi complicazioni cardiovascolari.