Stati Uniti: dagli aiuti a Kiev alla stretta sulle banche cinesi per fermare la Russia. E Taiwan?

By Iole Di Cristofalo

Kiev contro Russia e banche cinesi: introduzione di oggi

Gli aiuti degli Stati Uniti sbloccati per Kiev portano anche a dover adottare altre strategie per indebolire Mosca. Una via è quella di impedire a potenziali alleati di alimentare le sue risorse finanziarie, così arriva la stretta sulle banche cinesi rischiando però un effetto urto finanziario o sui mercati. E’ anche vero, secondo alcuni dati macroeconomici, che la Russia riesce a reggere anche senza fondi cinesi o perché ha altri alleati o perché ha un mercato interno ed estero che regge, soprattutto in termini di materie prime e petrolifere. Vediamo nell’insieme le ultime notizie di oggi.

Kiev Ucraina

C’entrano veramente le banche cinesi con Kiev, veramente aiutano la Russia e ne determinano la vittoria?

Il racconto approfondito lo leggiamo sul Fatto Quotidiano. Si ritorna alle sanzioni alla Cina e in particolare alle sua banche, lo racconta il Wall Street Journal. Lo scopo di questo provvedimento è aumentare le pressioni su Pechino e indurlo a sospendere il sostegno alla produzione militare dalla Russia, sia con finanziamenti sia con prodotti propri. Washington sarebbe pronta a tagliare fuori dal sistema finanziario globale alcune banche cinesi, è uno strumento di coercizione potentissimo e mentre Anthony Blinken prepara la visita in Cina.

Anche i paesi occidentali vogliono che a Mosca non arrivino più armi per importazione, Pechino sembra essere d’accordo e, anzi, critica le misure dure che gli Stati Uniti vogliono prendere contro le banche cinese a livello globale. Una notizia del genere crea dissesto iniziale perché significa anche colpire, a causa delle sanzioni, le tante società tech legate tra Cina e estero. Il fondo monetario internazionale, in fondo, vede la Russia con un Pil in crescita anche nel 2024, una corsa in positivo più veloce anche dell’area euro.

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Blinken e Xi Jinping: dossier e punti su cui discuteranno

Il Corriere, del resto, riassume bene nella sua analisi i punti che discuteranno Cina e Stati Uniti con la visita di Blinken. L’argomento vitale non è Kiev lì, ma Taiwan, non si vuole l’apertura di un altro fronte di guerra grave. La Cina si sa che cosa chiede: la non influenza esterna e il non riconoscimento autonomo dell’isola. In questo, la corsa elettorale di Trump apre numerose questioni perché il suo fronte è soprattutto interno e potrebbe dichiararsi disinteressato a Taiwan come si è dichiarato per l’Ucraina, anche se la Cina è un suo vecchio nemico soprattutto commerciale.

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Il viaggio di Blinken è descritto come una “diplomazia intensiva faccia a faccia”, durante la quale denuncerà diverse questioni chiave:

  1. Il sostegno cinese alla guerra di Putin attraverso la vendita di tecnologie a doppio uso.
  2. La minaccia dei dazi contro i prodotti cinesi sottocosto che danneggiano l’industria americana ed europea, specialmente in settori innovativi come le auto elettriche.
  3. L’aggressività della Cina nel Mar cinese meridionale, evidenziata dalle manovre militari congiunte con i filippini.
  4. La difesa dello status quo nello Stretto di Taiwan, supportata da un pacchetto di aiuti esteri del Congresso degli Stati Uniti.

Si prevede che Blinken utilizzi una certa durezza verbale nei confronti della Cina, al fine di dimostrare fermezza ma senza cercare un confronto diretto.

Durante la sua visita a Shanghai, Blinken avrà incontri distensivi con studenti universitari e imprenditori locali, cercando di mostrare una forma di diplomazia popolare. L’obiettivo principale è evitare che la Cina agisca in modo aggressivo nei confronti di Taiwan e dei suoi vicini, mantenendo una posizione ferma ma non provocatoria.

Nel frattempo, la Cina è interessata a evitare nuovi dazi statunitensi sulle sue esportazioni e a gestire le possibili sanzioni per il dossier russo.

Stati Uniti all’Ucraina: aiuti approvati e missili segreti

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Queste sono gli ultimi due aggiornamenti quando si parla di aiuto statunitense all’Ucraina, soprattutto appoggiato da Biden che definisce spesso Putin un tiranno. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato la firma della legge approvata dal Congresso che prevede aiuti per Ucraina, Israele e Taiwan, affermando che renderà gli Stati Uniti e il mondo più sicuri, poiché rafforzerà anche gli alleati.

Ha enfatizzato l’importanza di fornire rapidamente gli aiuti all’Ucraina, sottolineando il sostegno deciso agli Stati Uniti per Israele e esortando al contempo ad aumentare l’assistenza umanitaria a Gaza. Biden ha inoltre ribadito la fermezza degli Stati Uniti nei confronti di Putin.

La scorsa settimana però, gli Stati Uniti hanno segretamente inviato missili a lungo raggio Atacms in Ucraina, utilizzati immediatamente dalle forze ucraine per attaccare un aeroporto militare russo in Crimea e le truppe russe nel sud-est del Paese. Questa notizia è stata rivelata da vari media statunitensi, tra cui il New York Times e Politico.

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