Prima novità recente all’interno dell’Agenzia delle Entrate: il nuovo canone Rai è realtà
Con la nuova legge di Bilancio è arrivato anche il Canone Rai 2024, la novità più decisiva è la riduzione dal 90 a 70 euro, calcolato in bolletta porterà ad una spesa bimestrale di circa 15 euro invece che di 18. Le cifre le analizzeremo meglio dopo.
L’ultima riforma importante del Canone Rai è del 2016 quando fu introdotto il pagamento all’interno della bolletta della luce. Questo ha portato ad un introito maggiore per il servizio pubblico perché ci sono stati meno ritardi collegati al pagamento di questo importo.
In realtà la riforma epocale che si attende da anni è l’eliminazione totale del canone, è stata annunciata e promessa tante volte da tutti i partiti possibili e inimmaginabili, dal Pd a Matteo Salvini, basta fare una ricerca veloce sul web con la keyw “eliminazione canone Rai”. Non si è riusciti veramente ad eliminare questa tassa, solo a ridurla. Ma che cos’è esattamente il canone rai? A che cosa serve?
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Il canone rai è un’importa sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano. Il canone entra nelle casse pubbliche dello Stato, sovvenziona i canali pubblici Rai, i telegiornali, i radiogiornali e le trasmissioni e i progetti di comunicazione di carattere pubblico, attuale e politico. Il canone Rai non è dovuto quando le persone con i loro nuclei famigliari non sono in possesso di apparecchio televisivo, esiste modulo apposito all’interno dell’Agenzia delle Entrate per chiedere l’esonero in tale condizione.
Canone Rai 2024: modalità di pagamento, esonero, quando scatta la bolletta e quando l’F24
Il nuovo canone Rai 2024, come scritto nel comunicato ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, è passato da 90 a 70 euro. A rata unica, l’importo è di 70 euro, semestrale è 35,70 euro, trimestrale è 18,62 euro. L’importo durante l’anno viene sempre suddiviso in dieci rate, quindi nella bolletta della luce trimestrale troveremo un importo di 14 euro o di 17 euro se nei conteggi si sono registrati dei crediti.
Casi di esonero canone Rai. Abbiamo già detto che i nuclei famigliari senza apparecchio televisivo possono richiedere l’esonero dal pagamento del Canone Rai. L’esenzione invece spetta a ultrasettantacinquenni con basso reddito, diplomatici, militari stranieri, cittadini intestatari di utenza elettrica residenziali che non detengono la tv.
Il canone può essere pagato a rata unica con modello F24, questa modalità di pagamento viene richiesta ai nuclei famigliari che dispongono di televisione ma non di attivazioni di utenza elettrica. Altra modalità di pagamento è con richiesta di addebito diretto sulla pensione.
Dichiarazioni Redditi: bozze e istruzioni per modelli 2024 già disponibili da dicembre
Per le dichiarazioni dei redditi, i modelli 730, le certificazioni Uniche e altre presentazioni reddituali importanti, l’Agenzia delle Entrate quest’anno gioca in anticipo. E così, già dagli ultimi mesi del 2023 sono a disposizioni le bozze dei modelli 2024, in particolare: 730, Redditi, Certificazione unica, Iva, Irap e 770.
Questi moduli, una volta compilati anche prima della scadenza o delle date di presentazioni ufficiali consentono di calcolare già gli importi di contributi e tasse da pagare. Inoltre, sono state introdotte tante novità importantu come la tassazione sulle cripto attività, al flex tax incrementare, tassazione sulle mance nelle strutture ricettive, tassazioni agevolata in ambito sportivo, detrazioni su acquisto mobili e grandi elettrodomestici. Il link dei modelli 2024 per le dichiarazioni 2023 si trovano nel sito dell’Agenzia delle Entrate, come potete vedere ci sono i moduli da compilare con relative istruzioni.
Scadenze tasse e contributi 2023/2024: la seconda rata Irpef, novità
Nei prossimi anni potrebbero essere introdotte ulteriori novità nelle tassazioni ma soprattutto delle semplificazioni sulle dichiarazioni dei redditi, i contribuenti da anni hanno la possibilità anche di poterse compilare in autonomia ma spesso ricorrono a Caf o commercialisti perché gli strumenti e le guide messe a disposizione dall’Agenzia sono ancora troppo difficili da comprendere e utilizzare.
Sarà anche per questo che tra le novità importanti c’è anche lo slittamento della scadenza del secondo acconto Irpef, spostato dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024. Uno slittamento per persone fisiche titolari di partita Iva con ricavi o compensi fino a 170mila. Nessun rinvio invece per i contributi previdenziali e assistenziali, il termine previsto era al 30 novembre 2023, chi è in ritardo non può usufruire di nessuno tempo di proroga e rinvio.