Fiscalità 2024, Legge di bilancio approvata dal governo
Come vi abbiamo già anticipato da ultimedalweb domenica 15 di ottobre, la manovra del governo è stata approvata lunedì 16. Alcuni dei punti iscritti all’ordine del giorno sono stati discussi fino a tarda sera, ma infine il governo ha presentato la legge di Bilancio 2024, una manovra da 24 miliardi, che diventano 20 con i 4 miliardi del decreto fiscale sul taglio delle tasse.
Alla fine, il governo ha cercato un equilibrio in un quadro “complesso”, secondo la premier Meloni, in cui l’Italia spenderà 13 miliardi di interessi sul debito pubblico e altri 20 per il Superbonus. La promessa di tagliare le tasse è mantenuta per i redditi più bassi, il che sembrerebbe un insuccesso visto da destra e un successo visto da sinistra. Vi riassumiamo di seguito i provvedimenti più rilevanti.
Per approfondire:
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Taglio dei bonus fiscali, 200 mila contribuenti a rischio!
La riduzione delle aliquote fiscali
Com’era previsto, il governo ha confermato che dal 2024 i contribuenti pagheranno l’Irpef (l’Imposta sul reddito delle persone fisiche) in base a tre aliquote e non più 4, grazie all’accorpamento delle prime due: 23% fino a 28 mila euro di imponibile (aliquota applicata finora fino ai 15 mila euro), 35% tra 28 e 50 mila euro, 43% oltre i 50 mila euro. Tuttavia, attenzione, perché questa misura è provvisoria. Vale a dire che sarà valida soltanto per il 2024. La Legge di bilancio 2025 dovrà trovare le risorse per confermare o cancellare questa previsione.
Il taglio del cuneo per i redditi medio-bassi (fino a 35 mila euro) secondo la Premier Meloni equivale a “un aumento in busta paga che corrisponde a cento euro al mese e che coinvolge una platea di 14 milioni di cittadini” e consiste nel 6% per i lavoratori con reddito fino a 35 mila euro e del 7% per chi ha un reddito non superiore a 25 mila euro l’anno.
Il taglio delle detrazioni
Contrariamente a quanto ci si spettava, il taglio delle detrazioni è stato molto brusco, poiché i redditi fino a 50 mila euro potranno risparmiare massimo 260 euro; oltre i 50 mila euro, invece, quel risparmio viene annullato da un taglio delle detrazioni dello stesso valore. Prima, la soglia era di euro 120.000.
Super deduzioni per le aziende che assumono categorie protette
Il governo ha anche deciso la deduzione al 120% per le assunzioni tempo indeterminato e al 130% per chi assume madri, under 30, percettori del Reddito di cittadinanza e persone con disabilità. Tali assunzioni potranno essere sommate a quelle già previste per il Mezzogiorno.
Pensioni, quota 104, no 103 e addio a “opzione donna”
Era attesa la proroga di quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) per chi vuole andare in pensione anticipata. Alla fine, dopo un giallo durato tutta la giornata, rimangono i 41 anni di contributi, mentre l’età sale a 63 anni. Tuttavia, il ministro dell’Economia Giorgetti ha parlato di “meccanismo flessibile” legato all’incentivo a restare al lavoro.
Per quanto riguarda Opzione donna resta assorbita, in un Fondo per la flessibilità in uscita che consente a determinate categorie (caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili) di lasciare il lavoro a 63 anni con 36 di contributi (35 per le donne) con un assegno ponte fino a 1.500 euro fino al raggiungimento dei normali requisiti di pensione.
Gli importi inferiori o uguali al minimo Inps saliranno a 618 euro dal prossimo 1° gennaio. Nell’anno in corso gli assegni inferiori o uguali ai minimi erano aumentati per gli over 75, mentre ora si dovrebbe ampliare la platea.
Misure per la natalità
Il governo ha stanziato un miliardo. Secondo Meloni “il nostro obiettivo è dire che al secondo figlio l’asilo nido è gratis“. E poi: un mese in più di congedo parentale, retribuito al 60%, per i genitori con figli fino ai 6 anni. Non dovranno pagare la quota di contributi previdenziali a loro carico (9%) le madri lavoratrici con due o più figli: con due figli fino ai 10 anni del secondo, con tre fino ai 18 del terzo.
Contratti e sanità, 7 miliardi di euro
Per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego sono stati stanziati più di 7 miliardi, di cui 3 per la sanità. E’ stato varato un piano per tagliare le liste d’attesa: dalla realizzazione dipenderà molto la detassazione degli straordinari del personale. ’attesa. Una novità destinata a far discutere riguarda gli stranieri non Ue residenti in Italia che dovranno versare un contributo di 2.000 euro annui per poter usufruire del sistema sanitario nazionale.
Taglio del Canone Rai, da 90 a 70 euro
Il canone Rai passa da 90 a 70 euro (e continuerà a essere pagato nella bolletta della luce).