Grana Padano uccide titolare del caseificio mentre lavorava nella notte
L’incidente ha dell’incredibile. Se uno sente dire che una persona è morta per colpa del grana padano pensa a un’intossicazione, un’allergia, un boccone andato per traverso che ha provocato un’asfissia. Invece, in questo caso non è andata così. Giacomo Chiapparini, un imprenditore di 75 anni, è stato schiacciato dalle forme del noto formaggio, che non gli hanno dato scampo. Ma cosa è successo esattamente?
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La dinamica dei fatti, crollata la scaffalatura
I fatti sono accaduti nel caseificio di proprietà dell’uomo, che si trova in via della Graffignana, a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. L’uomo stava lavorando su un macchinario per lo spostamento delle forme quando sono crollate le scaffalature. La prima ha provocato un effetto domino e ha trascinato tutte le altre, che contenevano circa 25 mila forme di grana padano. Lo hanno travolto e soffocato.
Le ricerche dell’uomo nella notte e la drammatica scoperta
La famiglia di Chiapparini, non vedendolo rientrare in tarda serata, ha avvisato le forze dell’ordine, che sono arrivate in pochi minuti. Infatti, sul posto sono intervenuti una ventina di vigili del fuoco (arrivati da Bergamo, Romano di Lombardia, Treviglio e Dalmine), i carabinieri e i mezzi del 118. I soccorritori hanno lavorato sodo per rimuovere le forme di Grana, fino a ritrovare il corpo senza vita dell’uomo a metà mattina di oggi, 7 di agosto. Purtroppo, per lui non c’era nulla da fare se non decretare il decesso.
Le cause dell’incidente al vaglio degli inquirenti
Restano da capire le cause del cedimento degli scaffali: forse un guasto al macchinario che movimenta le forme e che pare l’uomo stesse provando in quel momento. Anche se era domenica, l’imprenditore stava programmando un robot che gira in automatico le forme. La prima scaffalatura che si è sgretolata era alta fino al soffitto e il suo effetto è stato devastante. DDuemila metri quadri di magazzino sono rimasti danneggiati dal crollo degli scaffali e delle forme, provocando, oltre la morte del 75enne, ingenti danni economici all’azienda.
L’incidente all’interno della Cascina Graffignana
La ditta di Chiapparini, dal 2006 è specializzata nella produzione del Grana Padano, ed è dotata di sette strutture fra capannoni, stalle e spaccio, riporta l’Eco di Bergamo. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, si legge, “a un certo punto un dipendente della ditta ha sentito un forte rumore, causato proprio dal crollo delle scaffalature (non del capannone). Si è scatenato un effetto domino che ha visto le 25mila forme di formaggio impilate riversarsi a terra. Al lavoro nel capannone c’era un macchinario atto allo spostamento del formaggio: come detto, lo stava utilizzando proprio Giacomo Chiapparini“.