Naufragio Grecia, 600 dispersi o morti
Vi abbiamo raccontato questa tragedia del mare, avvenuta tra mercoledì 14 e giovedì 15 di giugno. Un peschereccio che portava a bordo tra 700 e 750 migranti si è capovolto nel Peloponneso, al largo dell’Isola di Pylos, in Grecia. L’imbarcazione è affondata e, con essa, tutti i migranti che erano stipati in stiva e che sono, conseguentemente, annegati. Si calcola che i corpi mancanti all’appello raggiungano circa 600 anime. 78 cadaveri erano stati ripescati dal mare nel giorno dell’ecatombe, ma la profondità di 4.000 metri nella zona dov’è accaduta la tragedia impedisce i soccorritori di cercare oltre. A distanza di 5 giorni dall’evento è del tutto improbabile che vi siano superstiti.
Il peschereccio naufragato
I dubbi sul resoconto della Guardia Costiera greca
Gli operatori della Guardia Costiera Greca avevano raccontato dei tentativi di salvataggio dei migranti non appena avevano saputo delle loro difficoltà, e, ancora prima del naufragio, avevano dichiarato che i migranti, interpellati, avevano affermato di volere proseguire il loro viaggio verso l‘Italia. Non avrebbero avuto bisogno, pertanto, di soccorso in zona Sars ellenica. Tuttavia, i racconti dei superstiti e alcuni video trasmessi dalla Bbc proverebbero che le cose non sono andate proprio così.
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Intanto, l‘analisi del movimento di altre navi nell’area suggerisce che il peschereccio sovraffollato non si è mosso per almeno sette ore prima di capovolgersi. Poche ore prima che affondasse, l’imbarcazione era stata ripresa da una nave cargo battente bandiera maltese mentre il sole stava tramontando. Nel video si vede l’imbarcazione stracolma di persone ferma. Non era pertanto vero che i migranti avevano deciso di proseguire il loro viaggio verso l‘Italia.
E i racconti dei superstiti parlano di richieste di aiuto: avevano sete e fame; erano sfiniti. Non mangiavano da tre giorni. Non sarebbe vero pertanto che avrebbero chiesto alle autorità greche di lasciarli proseguire verso l’Italia.
Inoltre, i superstiti raccontano di come la Guardia Costiera abbia attaccato un cavo all’imbarcazione, nel tentativo di soccorrerla, ma lo strappo è stato fatale. C’erano troppe persone a bordo e l’operazione di ripartenza del peschereccio non sarebbe stata svolta in condizioni di sicurezza.
L’intervento da parte dell’Onu
L’Onu ha aperto un’indagine sulla gestione del disastro da parte della Grecia. Ora dovranno essere accertate le responsabilità dei soccorritori. Addirittura, alcuni dei superstiti hanno dichiarato di essere stati a conoscenza che sulla nave erano decedute diverse persone (si parla di sette) prima del naufragio, come conseguenza delle condizioni estreme del “viaggio della speranza”.
10 euro per salvare la vita
Per trovare la tomba in fondo al mare i migranti avrebbero sborsato tra 4 mila e 7 mila euro. Un superstite ha raccontato che aveva pagato 10 euro a uno scafista per potere andare in coperta. Questo gli ha salvato la vita.
La confessione di uno scafista
Uno degli arrestati per il naufragio ha confessato di essere coinvolto nel traffico di migranti. L’uomo (pakistano) ha dichiarato di avere accettato un compenso per portare il peschereccio dalla costa libica all’Italia. L’indagato ha aggiunto che l’imbarcazione sarebbe partita dall’Egitto vuota e che avrebbe poi raccolto centinaia di migranti a Tobruk, in Libia.
Il Pakistan dichiara lutto nazionale
Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha proclamato per oggi, lunedì 19 di giugno, una “giornata di lutto” per la tragedia del peschereccio. Molti dei migranti a bordo provenivano dal Pakistan, anche se il numero esatto non è stato ancora confermato ufficialmente. Sharif ha anche chiesto di indagare su quanto è accaduto e ha ordinato alle forze dell’ordine di rintracciare le persone coinvolte nel traffico di esseri umani. La maggior parte dei migranti scomparsi sarebbe originaria dello Stato di Azad Kashmir e di quello di Gujarat, secondo quanto dichiarato dai loro familiari pakistani.
Intanto, sono stati arrestati 9 scafisti pakistani e si presume che questa mossa porterà alla denuncia di molti altri soggetti coinvolti nella tratta di migranti.
Shehbaz Sharif
Per approfondire:
Centinaia di migranti morti in Grecia in un naufragio, 700 a bordo del peschereccio