Il decreto flussi per accogliere 100.000 migranti all’anno
Il naufragio di Cutro, che ha già registrato 71 vittime, ha accelerato le previsioni del Governo Meloni di mettere un punto fermo alla politica sull’immigrazione. Il Presidente del Consiglio ha annunciato che il prossimo Consiglio dei Ministri si terrà in Calabria, nella zona dove si è spezzato il barcone partito dalla Turchia. Secondo la Premier, l’esecutivo sarebbe al lavoro su un decreto flussi per accogliere centomila migranti all’anno. Su questo argomento è noto l’ostracismo del Leader della Lega, Matteo Salvini. Tuttavia, quasi tutte le Regioni reclamano migranti da assumere nelle fabbriche, nei campi e nei servizi che gli italiani non gradiscono.
L’esigenza di manodopera
Secondo le Associazioni di categoria, senza una nuova ondata di migranti alcuni settori economici non potranno sopravvivere. A soffrire particolarmente il turismo (lavapiatti, servizi in camera, facchini, ecc), l’agricoltura e le attività industriali (serve manodopera formata ma anche semplici operai). Il Nord Est del Paese non sa più come venirne a capo. La mancanza di dipendenti sta mettendo le aziende in ginocchio. Addirittura, i rappresentanti delle imprese avrebbero già comunicato all’esecutivo che servirebbero almeno 200.000 migranti. Secondo Coldiretti solo nel settore dell’agricoltura ci sarebbe un deficit di 50.000 persone pronte già in primavera. Secondo Unioncamere, in Italia mancherebbero 4 lavoratori su 10 per soddisfare il fabbisogno delle imprese.
Banca d’Italia e la Commissione Europea
Un appello al governo giunge anche dalla Banca d’Italia. Secondo quanto comunicato a mezzo stampa, servono almeno 375 mila lavoratori per realizzare i progetti del PNRR. Nel frattempo, giungono anche notizie da Bruxelles. La portavoce della Commissione Europea per gli affari interni, Anita Hipper, ha confermato oggi di avere ricevuto il monito dall‘Italia. Il riscontro dovrebbe arrivare entro breve. L’alto funzionario ha detto testualmente: “Siamo pienamente d’accordo sulla necessità di agire“, e poi “dobbiamo proseguire con l’ordine di attuazione del piano d’azione per il Mediterraneo centrale e altre misure operative“. Attendiamo fiduciosi
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità