Un presidio nel nome di Martina e di tutte le donne uccise

By Ultimedalweb

Questa strage tutta al femminile non si ferma e l’elenco delle donne uccise è aumentato, venerdì sera: Martina Scialdone è l’ennesima vittima di femminicidio.

Nel suo nome, e in quello di tutte le altre, un presidio è stato organizzato dalle 18 di oggi, 16 gennaio, davanti al Centro Antiviolenza di Roma, nel VII municipio,  a pochi passi da dove si è consumato l’omicidio di Martina.

Uniti nel nome di Martina e di tutte le donne uccise

Un incontro cui parteciperanno esponenti politici e cittadini comuni. Hanno già confermato la propria partecipazione i rappresentanti consiliari del Partito Democratico:”Per Martina e per tutte le donne che non hanno voce, oggi saremo in presidio insieme ai centri antiviolenza di Roma, alle Istituzioni, alle cittadine e ai cittadini, alle associazioni del territorio che lavorano per prevenire e contrastare la violenza. La violenza contro le donne va fermata“. Medesimo tono per i consiglieri di Sinistra Civica ed ecologista “Non c’è più tempo per indignarsi, dobbiamo continuare a coltivare il cambiamento”.

Il presidio a pochi passi dal luogo dell’omicidio

Il Centro Antiviolenza di Roma è proprio a poche decine di metri da via Amelia, dove si trova il ristorante Brado davanti al quale, venerdì sera, è stata uccisa Martina Scialdone. 35 anni appena, una brillante carriera come avvocato, specializzata nel diritto di famiglia, continuamente a contatto con situazioni simili a quella che lei stessa si era ritrovata a vivere in prima persona.

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L’assassinio dopo l’ennesima lite a cena

martina scialdone
Martina Scialdone, courtesy by QN Quotidiano.net

La sua relazione con Costantino Bonaiuti, quasi 30 anni in più della sua giovane vittima, era ormai alla fine, ma lui non lo accettava. Un appuntamento al ristorante Brado, per chiarirsi una volta per tutte, per lasciarsi. La lite a cena, davanti agli altri clienti, lui che si fa minaccioso, lei che si rifugia in bagno. Poi sembra che la situazione si calmi. Lei esce dal bagno e lui si allontana. Ma dura poco. Risuona il colpo di arma da fuoco, un proiettile non le lascia scampo. Martina cerca di raggiungere nuovamente il ristorante, per chiedere aiuto, ma muore lì, per terra.

Lui è un ex sindacalista con la passione delle armi e tanta instabilità emotiva

Lui tenta di scappare ma la fuga dura poco. Ora è agli arresti ed il suo avvocato suggerisce la linea di difesa: “Ci avvarremo della facoltà di non rispondere”. L’accusa è omicidio premeditato aggravato da futili motivi. La difesa contesta anche la premeditazione.

L’uomo è un ex sindacalista di 61 anni con la passione per le armi da fuoco e una discreta abilità acquisita con i continui allenamenti al poligono di tiro.

19 gennaio, fiaccolata in toga. Per ricordare le donne uccise e, soprattutto, la collega Martina

Il prossimo 19 gennaio, per ricordare la collega scomparsa, una fiaccolata organizzata dall’associazione forense Catilina, in collaborazione con il Centro Italiano Gestalt.  Il corteo partirà da Furio Camillo alle 19.30 per raggiungere viale Amelia, luogo del femminicidio. Gli avvocati indosseranno la toga per redente omaggio alla memoria della giovane collega.

Gualtieri: “Troppe armi in circolazione”

Anche Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, dice la sua sul terribile episodio di cronaca, l’ennesimo ai danni di una donna: “Roma si stringe al dolore dei familiari, degli amici, di tutti colleghi di questa giovane brillante avvocata, che nella sua attività professionale si occupava di diritto di famiglia, e anche di violenza di genere”.

 Nella sua riflessione sull’assassinio di Martina Scialdone, ennesima di una lunga serie di donne uccise per mano di mariti, compagni e fidanzati, Gualtieri punta in dito sul preoccupante numero di armi in circolazione e sulla necessità di ridurlo. E sottolinea anche il potenziamento dei centri antiviolenza che non solo devono assistere ma, soprattutto,  educare “i giovani e in particolare gli uomini ad escludere ogni forma di violenza nel loro rapporto con le donne. Riteniamo inoltre importante creare una rete interistituzionale che coinvolga tutti, dalle procure, alle prefetture, alle istituzioni”.

La lista delle donne uccise si allunga: subito dopo, altri due casi

E così, Martina Scialdone è finita nella lunga lista delle donne uccise da chi giurava di amarle. E anche la speranza che fosse l’ultima dell’elenco è durata poco. Poche ore dopo, in provincia di Rimini, a Bellaria Igea Marina, sono stati rinvenuti i cadaveri di una coppia di anziani: da una prima ricostruzione lui, un ottantenne, sarebbe sceso dalla macchina, avrebbe sparato alla compagna settantenne e poi, tornato in auto, si sarebbe ucciso. Oggi, i corpi di un’altra coppia sono stati rinvenuti nella propria abitazione di Trani: lei accoltellata, lui impiccato e si sta indagando, anche in questo caso, sull’ipotesi omicidio-suicidio.

E l’amara constatazione è che la lista delle donne uccise sembra non voler finire mai.

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