In molti ricorderanno Cristina Scuccia, in arte (una volta, ora non più) “Suor Cristina”, la suora canterina che aveva incantato tutti a The Voice 2014.
Beh, se ve la ricordate nelle vesti di suora, cancellate dalla mente quell’immagine, perché oggi, Cristina, gli abiti da suora non li indossa più.
Con tacco argentato, tailleur rosso, lunghi capelli neri e piercing al naso, è ben diversa da come la ricordavamo: praticamente irriconoscibile.
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Ha cambiato vita e si è trasferita in Spagna, oggi fa la cameriera ed è felice.
Ma cosa è successo a Cristina e cosa l’ha portata ad abbandonare l’abito?
Cristina ha raccontato cosa le è accaduto: “Quando abbiamo deciso di andare a The Voice (dico abbiamo perché l’abbiamo presa con le mie consorelle), è successa una cosa insolita.
Ero in montagna, e avevo la febbre a 40, quando è arrivata la chiamata per The Voice. La madre superiora inizialmente ha avuto paura, poi invece ha detto: “Non stiamo decidendo noi, evidentemente qualcuno ti vuole lì. E allora ha osato e mi ha mandata lì. Tutto quello che è successo dopo, non lo potevamo prevedere. Eravamo tutte impreparate, loro hanno provato a proteggermi, ma a un certo punto l’eccesso di protezione si è trasformato in qualcosa di diverso rispetto alla mia idea di vita religiosa”. “Ha messo in crisi la tua vocazione?” chiede Silvia. “No, non proprio. Solo che essere così sovraesposta mi ha messo addosso un grande senso di responsabilità, come se fossi la “testimone” di Dio. E allora lì ho iniziato un percorso di crescita, perché mi chiedevo quanto fossi autentica, diventavo grande. Ciò che è accaduto è stato un percorso. The Voice ha aperto la strada a un mio cambiamento”.
“E’ stato col Covid che il cambiamento è diventato definitivo. Avevo paura di deludere, di deludere le suore, mia mamma, i miei genitori. Mamma ha seguito tutto il percorso, e mi vedeva stare poco bene. Ho dovuto fare i conti col mondo intero, non ero serena. E con l’aiuto di una psicologa, sono riuscita. Vedevo solo il buio davanti a me, e non si deve mai aver vergogna di chiedere aiuto. Ho chiesto aiuto. Dovremmo farlo tutti. Ero in una fase di cambiamento evolutivo che non mi permetteva più di rimanere così”
10 giorni di solitudine
“Stavo male e mi sono presa un anno sabatico. Quando sono tornata a casa 10 giorni, in quei 10 giorni ho capito tante cose. Poter mangiare in pigiama, che può sembrare una scemenza, per me è significato tanto. Sapete com’è in clausura…. avevo bisogno di stare a contatto con me stessa. Proprio in quei 10 giorni poi papà è mancato. Quindi è stato doppiamente difficile”
Oggi Cristina crede ancora, la fede non l’ha mai abbandonata. E sull’amore dice: “Credo sempre nell’amore, sono innamorata della vita e di me stessa. Bisogna curarsi e amarsi prima di poter pensare agli altri. Ho cambiato l’abito ma l’essenza è sempre quella”.