Trieste, padre uccide figlio disabile e tenta il suicidio

By Ana Maria Perez

Omicidio e tentato suicidio in una zona popolare della città

La notizia si è diffusa velocemente in città questa mattina. I triestini sono rimasti ammutoliti dopo aver saputo della tragedia che si è consumata ieri sera in un appartamento della via Ugo Foscolo, in una zona centrale della città. Entrambe, Autorità e cittadinanza hanno definito i fatti “agghiaccianti” e un “fallimento della Comunità“. Un disabile di 38 anni è stato accoltellato e ucciso da suo padre 67enne che poi ha tentato di suicidarsi. Entrambi erano affetti da problemi psichici. Il giovane era seguito dai servizi sociali del Comune, mentre il padre era affidato al centro di salute mentale.

La dinamica dell’omicidio

Il tragico epilogo si sarebbe consumato intorno alle ore 17.00. A quell’ora il 67enne avrebbe chiamato il Nue 112 spiegando che aveva commesso un omicidio. Quando sono arrivate le forze dell’ordine insieme al pm di turno, hanno trovato il giovane senza vita e l’uomo in stato di shock sul pianerottolo dell’edificio dove si è consumata la tragedia. Solo quando i soccorritori del 118 lo stavano accompagnando all’ospedale di Cattinara, si sono accorti che sotto il giubbotto l’anziano nascondeva le ferite che si era procurato. All’arrivo in Pronto Soccorso, è stato operato d’urgenza. Ora le sue condizioni sono molto gravi.

La morte della madre / moglie e le indagini

Quando la squadra della Scientifica ha fatto i rilievi nell’appartamento della famiglia ha riscontrato macchie di sangue in diversi luoghi della casa. Il giovane avrebbe tentato di fuggire all’aggressione nascondendosi in bagno, ma non è servito a nulla. Dalle prime testimonianze nella notte gli agenti hanno saputo che la madre del giovane e moglie dell’anziano è venuta a mancare lo scorso sabato vittima di un malore. Sarebbe questo il movente del folle gesto: la paura di rimanere da soli in preda alle loro disabilità. Il PM De Bortoli sta coordinando le indagini e dovrà decidere se far piantonare l’uomo in ospedale.

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