Il divorzio Totti-Blasi sta diventando un film a puntate.
Tra chat “hot”, cimici in auto, dispetti a vicenda (lui che le nasconde le Birkin e lei che gli “ruba” i Rolex) e accuse reciproche, il divorzio tra l’ex capitano e l’ex letterina sta diventando una vera “guerra dei Roses” (o dei “rolex, come ha ironicamente detto Paolo Bonolis).
Ora, però, nel mormorio generale di voci e accuse, fanno capolino anche gli investigatori privati, che si sentono lesi dalle parole del Pupone.
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Ezio Denti: “Microspie illegali, impossibile fossero nell’auto di Totti”
A parlare all’agenzia stampa Adkronos è Ezio Denti che si è detto stupito dalle parole di Totti: “Faccio fatica a pensare che Francesco Totti possa essersi accorto di un mio collega che piazzava microspie, primo perché sono illegali, secondo perché sarebbe proprio un incapace a farsi scoprire”.
Secondo Dagospia Ezio Denti è l’investigatore che Ilary Blasi ha ingaggiato per seguire il marito e scoprire le sue “marachelle”, ma il professionista ha detto che no, non è materialmente possibile. Totti, a sua detta, mente.
“Anche se fossi io l’investigatore incaricato da Ilary Blasi, non posso rivelare nulla dei miei clienti, per una questione di segreto professionale”, ha anche aggiunto.
Ma Denti sottolinea come per obblighi deontologici gli investigatori sono obbligati a muoversi nella assoluta legalità: le microspie sono illegali, dice lui.
“Le microspie sono illegali. Il localizzatore, al contrario, può essere utilizzato come ausilio ai fini investigativi esclusivamente, come prevede la legge, da un professionista incaricato con mandato”.
Ma allora perché Totti parla di cimici?
“Non sono autorizzate, possiamo solo piazzare localizzatori”
Denti ribadisce, le cimici non sono legali, materialmente gli investigatori non hanno potere alcuno a installare dispositivi di sorta atti a captare registrazioni ambientali: solo un giudice può disporre una tale misura effettivamente, all’interno di procedimenti giudiziari. Gli investigatori, no.
“L’investigatore può localizzare i veicoli, iniziare una attività di accertamento anche sulla presunta amante del soggetto che si sta controllando, ed è il caso dei colleghi appostati sotto casa dell’altra donna. E’ previsto, la legge lo prevede. Le cimici no, quelle non sono mai autorizzate”.
Inoltre, per Denti è letteralmente: “Impossibile dunque che un investigatore professionista “di livello” – come ha sottolineato Denti – si sia fatto scoprire e abbia utilizzato metodi illegali per portare prove convincenti, che ora potrebbero tornare utili per l’accordo sul divorzio.