Tre omicidi a sangue freddo nella città capitolina
A quanto pare, non si fermano gli episodi di sangue nella capitale. Il sindaco Gualtieri ha chiesto la nomina immediata del Prefetto e che si convochi il comitato di sicurezza, in riferimento ai tre omicidi legati alla malavita che sono avvenuti l’8 marzo, l’11 marzo e il 13 marzo. L’ultimo omicidio risale alla serata di ieri. Nel primo fatto di sangue un 33enne è stato colpito in zona Rebibbia, mentre sabato è morto il noto chef Manuel Costa. Nella notte di ieri, lunedì 13 marzo, è deceduto Luigi Finicio, 51enne romano. Le tre vittime avevano precedenti per consumo e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’omicidio di Luigi Finicio
I fatti sono accaduti nella periferia romana, zona Torpignattara, in via Angeli all’incrocio con Via dei Ciceri, intorno alle 19.30. Finicio si trovava fermo a un benzinaio ed era appena sceso dalla sua “Twingo” blu quando due uomini in scooter gli si sono avvicinati. Senza dargli tempo a reagire, uno dei due ha impugnato una pistola e gli ha scaricato addosso 7 proiettili. Alcuni lo hanno colto al torace. Gli aggressori si sono dati alla fuga mentre l’uomo moriva sul colpo. La squadra mobile è arrivata in pochi minuti sul luogo del delitto e ha fatto i rilievi di rito. Gli agenti hanno sequestrato le telecamere di videosorveglianza della zona.
Chi era la vittima e a chi era legato?
Secondo le prime investigazioni, la vittima era fratello di Girolamo Finicio, ora in carcere per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. Deve scontare undici anni di reclusione. I due fratelli sarebbero legati al gruppo mafioso di Michele Senese. Finizio sarebbe il cognato di Angelo, subentrato al comando del clan come fratello del boss “O’Pazzo”. Secondo gli inquirenti, l’omicidio sarebbe il frutto di un “agguato” per un regolamento dei conti. Non sarebbe collegato a gli altri fatti di sangue accaduti a Roma negli ultimi giorni.
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