Palloncini azzurri e fiori bianchi a Paderno Dugnano, davanti la chiesa di Santa Maria Nascente
La strage familiare di Paderno Dugnano, nel Milanese, continua a scuotere profondamente la comunità locale, segnata dal dolore e dal terrore. Il tragico evento ha visto il figlio diciassettenne uccidere per primo il fratellino di 12 anni, seguito dai genitori, dopo aver festeggiato insieme il compleanno del padre. Le indagini proseguono per chiarire i dettagli di queste atrocità.
Oggi, nella chiesa di Santa Maria Nascente, si è tenuto l’ultimo saluto alle vittime. La comunità ha partecipato numerosa, con palloncini azzurri e fiori bianchi. Tra i presenti c’erano familiari, amici, compagni di scuola, rappresentanti delle istituzioni e molti cittadini. La messa è stata officiata dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che nell’omelia ha cercato di affrontare il dolore immaginando un dialogo tra Dio e i familiari, concentrandosi in particolare sul fratellino di 12 anni.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, tra le vittime, il più giovane è stato colpito con particolare violenza. Paderno Dugnano rimane una città sotto shock, unita nel tentativo di elaborare una tragedia così difficile da comprendere.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Funerali a Paterno Dugnano: le parole dell’Arcivescono e l’improvviso intervento di un uomo
Il funerale a Paterno Dugnano è stato caratterizzato da una partecipazione profonda, da parole molto forti nell’omelia ma anche da un fuori programma. Ecco alcune frasi dell’Arcivescovo durante la messa.
Durante l’omelia per le vittime della strage di Paderno Dugnano, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha immaginato un dialogo tra Dio e Lorenzo, il fratellino di 12 anni. “Accogliendo Lorenzo, il Signore gli avrà chiesto: ‘Perché sei qui così giovane? Da dove vieni? Che cosa sono queste ferite?'” ha detto Delpini. L’arcivescovo ha poi immaginato la risposta del bambino: “Sono qui a causa di mio fratello grande, il mio fratello intelligente”, spiegando come la vita di Lorenzo fosse un “inno alla vita”. Delpini ha concluso riflettendo sull’enigma della tragedia: “La parola del Signore ci aiuta a raccogliere da Lorenzo, Daniela e Fabio il cantico della vita e della speranza”
Un funerale anche con un colpo di scena, le parole del Monsignore sono stati forti e così un uomo poi bloccato dai carabinieri ha detto “Cardinale, le chiedo tre minuti, ho io la soluzione, per fermare questa emorragia, per chi uccide le donne, bisogna trasformarli in pezzi di ricambio“.
I nonni potranno parlare con il figlio maggiorenne, la decisione arriva dal Tribunale per i minori di Milano.
Il 17enne detenuto nel carcere minorile Beccaria è rimasto con nonni e zii. Il tribunale dei minori ha aperto la possibilità per questi famigliari di poter parlare con il ragazzo in carcere, la richiesta è stata fatta dalla difesa. Si legge che sono stati proprio nonni e zii ad aver dato la disponibilità per un incontro che però doveva essere autorizzato. I parenti hanno espresso l’intenzione di aiutare il nipote nel percorso giudiziario. Le tappe di questo cammino è fatto di consulenze psichiatriche e perizie. La difesa punta a far cadere l’aggravante della premeditazione, per il resto il minore è crollato subito davanti agli inquirenti ammettendo l’omicidio in uno stato psicologico difficile.
Ripercorriamo quanto successo in quella notte. La strage di Paderno Dugnano si è consumata nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre, quando Riccardo, un diciassettenne, ha ucciso il fratellino di 12 anni e i genitori. Dopo aver festeggiato il compleanno del padre, il ragazzo ha agito mentre la famiglia dormiva, solo il padre è stato ucciso da sveglio e quando si è accorto della strage appena compiuta. Inizialmente, il killer ha cercato di incolpare il padre, ma durante l’interrogatorio ha confessato il triplice omicidio, spiegando di sentirsi oppresso e alienato dalla famiglia. Arrestato, è stato accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dal vincolo familiare.