Aiuti all’Ucraina e contrasto della Russia: oggi la narrazione potente è sulle capacità aeree anche con i droni
La cronaca di oggi sull’Ucraina parla di pacchetto aiuti dagli Stati Uniti ma soprattutto di difesa aerea e ricerche su droni e altre tecnologie aereospaziali. Difesa o controllo aereo accomuna la narrazione di oggi tra Ucraina, Russia ma anche Nato, si deve o si dovrebbe crescere lì per difendersi e monitorare i confini in un’area di guerra. Partiamo con il raccontare che cosa dovrebbe succedere oggi negli Stati Uniti.
Stati Uniti, gli aiuti per l’Ucraina devono poi passare al Senato. Ci sono favorevoli sia tra democratici che repubblicani ma c’è un’ala intransigente del no.
In attesa della decisione finale della Camera degli Stati Uniti riguardo al pacchetto di aiuti militari destinati a Ucraina, Israele e Taiwan, si discute di un finanziamento di 95 miliardi di dollari, di cui 61 destinati all’Ucraina e il resto a Israele e Taiwan. Nel frattempo, si tiene conto delle tecnologie aeree e non solo, acquistate in Cina dalla Russia, che mira ad aumentare le sue capacità di controllo e incursione aerea, non solo in Ucraina.
Gli aiuti all’Ucraina sono osteggiati dall’ala più radicale del Partito Repubblicano, il che ha rallentato l’approvazione sin da ottobre. Tuttavia, non sono solo i repubblicani più radicali ad essere contrari; anche tra gli esponenti moderati e i democratici ci sono incertezze riguardo all’aiuto a Zielensky. Negli Stati Uniti, in generale, si cerca una via di dialogo, ma questo si rivela difficile tra Ucraina e Russia, soprattutto considerando le posizioni ferme di Putin che trovano riscontro in Zielensky.
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Joe Biden auspica un sostegno unanime per l’invio degli aiuti all’Ucraina, una decisione fondamentale che coinvolge gli Stati Uniti persino all’interno della NATO. Gli aiuti approvati dal Congresso dovranno ancora passare al vaglio del Senato, prolungando l’attesa per l’Ucraina, che continua a subire incursioni russe con droni e nuovi attacchi, mentre organizza incursioni sul confine russo. Alla regione indo-pacifica sono destinati otto miliardi di dollari, mentre ad Israele ne sono previsti 26 miliardi. Questo aumento degli aiuti è determinato dall’escalation con l’Iran e dalla situazione con gli Houthi, che prendono di mira le navi potenzialmente pro-Israele.
Quali difese si prevede di inviare all’Ucraina una volta approvati gli aiuti? Tra i primi rifornimenti ci saranno munizioni d’artiglieria e lanciarazzi, ma il tema dell’aviazione sta diventando prioritario. Zelensky sta chiedendo agli Stati Uniti e all’Europa di potenziare le capacità di difesa aerea per contrastare i droni e le incursioni aeree che precedono i nuovi attacchi, sia dall’alto che da terra. Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti su questo fronte.
Ucraina contro Russia e viceversa, approfondimento sul potenziamento aereo e l’utilizzo di droni e missili
Le recenti azioni belliche tra Russia e Ucraina hanno visto entrambe le parti coinvolte in attacchi, con bombardamenti russi su edifici residenziali a Kharkiv e contromosse ucraine mirate all’infrastruttura energetica russa. Tuttavia, il rapporto dell’Istituto per lo studio della guerra rivela una disparità strategica significativa: le difese aeree ucraine non sono abbastanza robuste per contrastare efficacemente l’aviazione russa, consentendo loro di conquistare rapidamente nuovi territori con poche perdite.
Sebbene l’Ucraina possa temporaneamente limitare le operazioni aeree russe, la carenza di difese aeree nel teatro delle ostilità rimane una sfida critica. Il presidente Zelensky ha sollecitato il Consiglio NATO per ulteriori aiuti, sottolineando la continua mancanza di munizioni e il dominio aereo russo.
Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha assicurato che diverse nazioni hanno promesso assistenza, compresi munizioni, capacità di attacco di precisione e droni, confermando che l’aiuto è in arrivo. La votazione di oggi dagli Stati Uniti sarà determinante, intanto da queste notizie si può delineare una scala di urgenza e priorità fra tre diversi scenari di crisi: est europeo, mediorientale e indo pacifico. Questo terzo fronte rimane ultimo rispetto agli altri due ma non privo di osservazioni e attenzione.