Vaccini su cerotti distribuiti con la stampante
Un team di ricercatori americani ha creato una rivoluzionaria stampante portatile per produrre vaccini efficaci e resistenti in tempi brevi. I vaccini si mantengono efficaci durante lunghi periodi di tempo (mesi) a temperatura ambiente, senza dover ricorrere ai frigoriferi con temperature calmierate. La soluzione innovativa risponde alle esigenze della maggior parte dei vaccini (come abbiamo constatato durante la pandemia CoVIOD-19) di essere conservati a basse temperature. Ciò comporta problemi quando a ricevere il vaccino sono Paesi dove l’elettricità non è garantita, come nel continente Africano.
I vaccini sono prodotti in forma di cerotto con centinaia di microaghi dai quali il principio attivo potrà entrare in circolo attraverso la pelle senza bisogno di iniezione.
Chi ha creato la stampante tecnologica?
I responsabili dell’idea rivoluzionaria dei vaccini su cerotti sono alcuni scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology), guidati dalla dott.ssa Ana Jaklenec che hanno pubblicato su ‘Nature Biotechnology‘ i risultati della loro ricerca. La stampante portatile è in grado di fabbricare 100 cerotti in 48 ore al momento, ma le probabilità che si riesca a perfezionare la tecnica di stampa, per mettere a punto un modello che possa garantire una capacità produttiva superiore, sono molto elevate. Si potrebbe puntare ad un accesso globale all’immunizzazione salvavita. Per adesso i ricercatori hanno condotto gli esperimenti solo sui topi, ma la risposta immunitaria che hanno ottenuto è paragonabile a quella dei vaccini somministrati con puntura tradizionale.
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Ana Jaklenec
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I vaccini su cerotti delle dimensioni di un’unghia di pollice sono in fase di sviluppo contro diverse malattie: poliomielite, morbillo e rosolia, tra le altre. Prima della pandemia di Covid-19, l’obiettivo degli studiosi del Mit era costruire un dispositivo in grado di produrre e distribuire velocemente vaccini in caso di epidemie come l’Ebola. Poi è arrivato Sars-CoV-2 e il team ha provato a incorporare nei cerotti con microaghi vaccini anti-Covid a mRna.
Virus dell’Ebola
La stampante portatile biomedicale, come funziona?
L”inchiostro’ usato per stampare gli aghetti contiene molecole di vaccino incapsulate dentro nanoparticelle di grasso che aiutano il principio attivo a conservarsi per tempi prolungati; sono inclusi anche dei polimeri, che possono rimanere stabili per settimane o mesi a temperatura ambiente o superiore.
La stampante per vaccini del Mit: all’interno, un braccio robotico inietta l’inchiostro in una serie di stampi per microaghi sistemati in cerotti grandi come un’unghia, mentre una camera a vuoto lo risucchia verso il fondo, così che riempia l’intero stampo. © MIT
All’interno della stampante, che può essere deposta su un tavolo, un braccio robotico inietta l’inchiostro vaccinale negli stampi a microaghi. Una camera a vuoto sottostante aspira l’inchiostro fino in fondo, assicurandosi che raggiunga la punta degli aghi. Una volta preparati i cerotti impiegano un paio di giorni per asciugarsi, poi sono pronti all’uso o alla conservazione.
I risultati dell’esperimento sui topi
Nell’esperimento sui topi, portato a termine utilizzando una tecnica a fluorescenza, gli scienziati hanno verificato che i vaccini sui cerotti si mantenevano attivi, anche se conservati a temperatura ambiente, per un massimo di 6 mesi, o a 37 gradi per un mese. Dopo hanno vaccinato i topi con due dosi di vaccino a microaghi, a 4 settimane di distanza, misurando la risposta anticorpale degli animali al coronavirus.
Il risultato è che i topi immunizzati con il vaccino a mRna su cerotto hanno mostrato una risposta molto simile a quelli che avevano ricevuto l’iniezione del vaccino a mRna tradizionale. La stessa “risposta anticorpale” è stata osservata vaccinando i topi con cerotti a microaghi conservati a temperatura ambiente per un massimo di tre mesi.
E’ questo il nostro futuro? Vi piacciono i vaccini su cerotti? Noi crediamo che sia il nostro presente. Una scoperta rivoluzionaria che presto sarà a portata di tutti. Cosa ne pensate? Avete paura degli aghi? Preferirete che vi venisse somministrato un vaccino con il metodo tradizionale? Raccontateci.