Spagna, Dani Alves resta in prigione, pericolo di fuga

By Ana Maria Perez

Il carcere

I guai non finiscono per il calciatore Dani Alves. La terza sezione del Tribunale di Barcellona ha deciso che l’ex terzino di Juventus, Barcellona e PSG rimarrà in custodia cautelare nel carcere di Brians, a quaranta chilometri da Barcellona. Il calciatore si trova in cella dal 20 gennaio scorso, con l’accusa di stupro. Oggi, 21 febbraio del 2023, i giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla difesa del bomber perché, secondo la Corte, la scarcerazione presenterebbe un alto rischio di fuga.

La decisione del Tribunale

Anche se non c’è ancora una data per il processo, una cosa è certa: per adesso Dani Alves dovrà aspettare in carcere che si avvicini il momento. I giudici hanno deciso di lasciare il 39enne rinchiuso a Brians. Secondo loro, sono notevoli i mezzi finanziari dell’imputato, e la pena che potrebbe essergli inflitta è pesante. Alves rischia di essere condannato a una pena detentiva definitiva che va dai quattro ai dodici anni di carcere. Sia il denaro che la paura potrebbero spingere il calciatore, una volta liberato, a lasciare la Spagna. Qualora il brasiliano si rifugiasse nel suo paese di origine, non potrebbe essere stradato. Queste le motivazioni del Tribunale. Tra poco i giudici dovranno pronunciarsi sulla possibilità di concedere al calciatore la libertà vigilata.

Lo stupro

I fatti risalgono al 30 dicembre del 2022. Alves avrebbe abusato in un nightclub del capoluogo catalano di una ragazza di 23 anni. La giovane ha sporto denuncia contro il famoso sportivo. Tuttavia, Dani ha rilasciato alla procura la sua versione di quanto accaduto quella notte nel “Sutton”. Stanti le sue parole, sarebbe stato lui la vittima degli abusi. Il difensore brasiliano ha raccontato che la giovane lo avrebbe assalito mentre si trovava in bagno. Gli avrebbe praticato sesso orale, a cui lui non si sarebbe opposto. Secondo Alves, non avrebbe mai toccato la ragazza. Evidentemente, i giudici non gli hanno creduto.

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