Simonetta Cesaroni: riaperto il caso

By Redazione

Riaperto il caso sulla morte di Simonetta Cesaroni.

Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta, fu assolto in maniera definitiva dall’accusa di omicidio, e ora il suo avvocato Paolo Loria si dice soddisfatto : “Forse si arriverà al bandolo di questa matassa – afferma – e si riuscirà a trovare il vero colpevole e liberare dal sospetto, che dura da 30 anni, una serie di personaggi assolutamente innocenti. Sento periodicamente Busco, sta superando lentamente questo trauma”.

L’omicidio

Simonetta, ventenne romana, venne uccisa il 7 agosto 1990, in un appartamento situato in Via Poma.

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Segretaria, a gennaio dello stesso anno aveva iniziato il suo lavoro presso uno studio commerciale.

A Simonetta venne dato l’incarico di prestare servizio come contabile per alcuni giorni alla settimana presso gli uffici di questo cliente in via Poma 2, ma essendo una ragazza molto riservata, nemmeno i parenti erano a conoscenza dell’esatta ubicazione del posto in cui lavorava saltuariamente.

Simonetta riceveva però delle telefonate anonime sul posto di lavoro, e nessuno ne era al corrente, eccetto la mamma.

Il 7 agosto, la ragazza si era recata come suo solito allo studio, ma intorno alle 21:30 i famigliari, allarmati per la sua assenza andarono a cercarla.

Giunti presso lo studio di via Poma accompagnati dal datore di lavoro di Simonetta, la trovarono senza vita: uccisa da 29 coltellate.

Le indagini

Dalle indagini era emerso che l’ultimo contatto di Simonetta fosse stato un uomo, ma che aveva tentato di fuggire proprio nella stanza dove poi lei è stata trovata.

Dagli ematomi sul corpo, emerse che la giovane era stata immobilizzata, poi, la testa le era stata sbattuta violentemente contro un corpo contundente fino a farla svenire, infine era stata pugnalata con un tagliacarte.

La riapertura del caso

La riapertura del caso non mette in dubbio l’assoluzione di Busco, avvenuta il 27 aprile del 2012. Come dicono gli ermellini, tale assoluzione risponde a tutti i principi di diritto di “congruità e manifesta logicità della motivazione”.

Semmai, intende trovare un colpevole all’omicidio: mentre non si ha certezza circa la presenza dell’ex fidanzato nell’appartamento di Via Poma quel giorno, è sicuro che secondo le tracce di Dna ritrovate, seppur minoritarie, qualcun altro era con Simonetta.

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