Shanti De Corte, 23 anni, era sopravvissuta a uno degli attentati di Bruxelles, il 22 marzo 2016.
Ma dentro di lei qualcosa si era rotto inesorabilmente, qualcosa che l’ha costretta a vivere nell’angosciante tunnel della depressione per più di 6 anni.
Il trauma è stato per lei grande, grandissimo, così grande che non è mai riuscita a superarlo. L’oggetto dell’attacco dei terroristi dell’Isis fu l’aeroporto di Zaventem, dove per la giovane iniziò il calvario infernale che da lì in poi sarebbe diventata la sua vita.
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Proprio per questo, per uscire da questo stato di sofferenza, ha optato per l’eutanasia.
Shanti ha visto morire i suoi compagni di classe, e le immagini di quel terribile giorno nero erano impresse a fuoco nella sua mente, tanto da non permetterle più di andare avanti.
Già mentalmente fragile sin dall’adolescenza, l’attentato aveva segnato inesorabilmente un fortissimo aggravio dei suoi problemi mentali, di qui la scelta di ricorrere all’eutanasia, accettata dalla clinica cui si era rivolta poichè, spiega il direttore: “La ragazza era in uno stato di sofferenza mentale tale che la sua richiesta non poteva che essere accettata”
Nell’ultimo messaggio, la ragazza ha dichiarato che la sua vita è stata costellata da risate e lacrime fino all’ultimo, e ha voluto precisare che se ne stava andando in pace.
Shanti sopravvissuta all’attentato quando aveva solo 17 anni
Come riportano i maggiori media interazionali, Shanti De Corte, all’epoca aveva diciassette anni, e stava partendo per una gita scolastica coi suoi compagni di classe.
Ma il viaggio ci concluse tragicamente ancora prima di partire: i terroristi si fecero saltare in aria, e Shanti sopravvisse miracolosamente.
Il messaggio d’addio della 23enne: “Già mi mancate”
Sul suo profilo Facebook, Shanti ha scritto: “E’ stata una vita di risate e lacrime, fino all’ultimo giorno. Ho amato e mi è stato concesso di sapere cos’è il vero amore. Me ne vado in pace. Sappiate che già mi mancate”.