La Sacra Sindone di Torino ha sempre avuto un fascino particolare, in molti ritengono sia una bufala ma una recente scoperta scientifica ha ribaltato le carte sul tavolo.
La Sacra Sindone è vera?
I credenti raccontano che Gesù Cristo sia stato avvolto in un sudario alla sua morte e che su questo siano rimasti impressi volto e corpo. È il Vangelo a dirlo, nel libro di Matteo: “Giuseppe prese il corpo e lo avvolse in un panno di lino nuovo. Depose il corpo di Gesù in un sepolcro nuovo, che aveva scavato in un muro di roccia“.
I non credenti pensano sia tutto una bufala e la verità non è mai oggettiva, specie quando si parla di religione. Eppure alcune ricerche scientifiche hanno asserito che il tessuto della Sacra Sindone sia stato realizzato proprio 2000 anni fa, epoca in cui si dice sia vissuto e morto Gesù. Per la precisione 1991 anni, ovvero il 33 d.C. sulla base del calendario giuliano.
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Ricercatori italiano hanno utilizzato una tecnica a raggi X, in modo da esaminare in modo più approfondito il lenzuolo di lino e riuscire a determinare con cura la sua età. Sono stati usati 8 piccoli campioni di tessuto, in modo da verificare i dettagli della struttura del lino e della cellulosa, usando metriche di invecchiamento come temperatura e umidità.
Una precedente ricerca del 1988 aveva asserito che la Sacra Sindone fosse di epoca medievale, centinaia di anni dopo l’esistenza di Gesù ma il dottor Liberato De Caro ha detto che la vecchia ricerca aveva usato la datazione al carbonio, oggi ritenuta inaffidabile: “I campioni di tessuto sono solitamente soggetti a tutti i tipi di contaminazione, che non possono essere completamente rimossi dal campione datato” – ha detto.
Il nuovo dato quindi sposta completamente la datazione, abbastanza per ritenerla reale? Chissà.
La Sacra Sindone: un’attrazione da record
Richiamo per moltissimi credenti provenienti da tutto il mondo, la Sacra Sindone chiama migliaia di visitatori ogni anno, offrendo una delle maggiori attrazioni del Piemonte. L’immagine sulla sindone sembra mostrare un uomo con gli occhi infossati, sul suo corpo ferite da crocifissione ben visibili, oltre ad altre ferite da corona spinosa, lacerazioni alla schiena e segni di flagello. Insomma, tutto coincide con quanto raccontato dalla Bibbia.
La Sindone di Torino fu esposta pubblicamente per la prima volta nel 1350 e dal 1578 è conservata nella cappella reale della cattedrale di San Giovanni Battista a Torino.
Sacra Sindone: com’è arrivata in Italia?
Proveniente dalla Francia, il primo proprietario a noi noto fu il Cavaliere Geoffrey de Charny, che la affidò ai monaci della canonica che ne iniziarono il culto. In seguito lo stesso venne vietato, fino a quando fu lo stesso papa Clemente VII a interessarsene. Il problema era che nel Medioevo c’era un vero e proprio mercato di falsari, frotte di sindoni vendute a caro prezzo, perciò la Sacra Sindone che ora ammiriamo a Torino poteva finire in quel mucchietto se non fosse stato per i… Savoia!
Marguerite de Charny la regalò a Ludovico di Savoia in cambio di un castello ed Emanuele Filiberto spostò la sindone dalla Francia all’Italia, precisamente a Torino.
Resta comunque un grande mistero, forse per questo la Sacra Sindone è ancora più affascinante…