Regime forfettario e flat tax 2023: cosa cambia davvero (anche per dipendenti e pensionati)

By Luana Pacia

La flat tax del 2023 interessa non solo i dipendenti ma anche i lavoratori autonomi che la conoscono dal 2015 con il nome di regime forfettario. Cosa cambia quindi?

Che cos’è la flat tax?

La piatta tassa garantisce proprio ciò che promette: appiattire tutte le ritenute nello stipendio applicando un’unica tassa. Questa svolta finanziaria ha conseguenze variabili a seconda della categoria interessata. Per i dipendenti si prospetta una serie di benefici fiscali grazie alla sostituzione dell’IRPEF con la flat tax, per i pensionati stesso discorso eccetto che per gli stranieri che avrebbero una riduzione delle tasse in caso di trasferimento in un paesino meridionale con popolazione inferiore a 20.000 abitanti. Per gli autonomi invece il discorso cambia a seconda del fatturato, andando quindi a pagare una tassazione in base alle entrate, ma comunque con delle agevolazioni fiscali.

A cosa corrisponde la flat tax per le partite IVA?

La prima proposta del governo è azzerare la tassazione su chi ha un reddito inferiore a 12.000€ l’anno, con un’aliquota al 23% per tutti gli altri, con detrazioni in base al nucleo familiare e ai redditi complessivi. La seconda proposta prevede l’inserimento di scaglioni in base al reddito, con incremento della flat tax proporzionalmente con i guadagni maggiori. Infine, la terza proposta è l’esenzione sotto i 7.000€, con scaglionamento per i gruppi che fatturano dai 7.000€ ai 35.000€ e dai 35.000€ ai 50.000€, con detrazione a 3000€. Tutte e tre sono interessanti perché individuano dei gap nel sistema cercando di colmare una mancanza che negli ultimi anni si è fatta sentire.

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In cosa differisce il regime forfettario?

Chi ha aperto una partita Iva negli anni precedenti e rientra nel regime forfettario, sa che la tassazione è al 15% fino ai 65.000€. Le nuove partite Iva hanno un’ulteriore agevolazione del 5% per i primi 5 anni, modalità a cui possono aderire anche chi è già autonomo. Ebbene, la Legge di Bilancio del 2023 prevede che il limite di 65.000€ venga innalzato a 85.000€. Ma cosa differenzia il regime forfettario dalla flat tax? Che il primo è adottato dai lavoratori autonomi che hanno al massimo un dipendente e pochissime spese mentre la flat tax può essere applicata anche alle piccole imprese familiari e alle società di persone, allargando quindi il campo di interesse. Entrambe le modalità riescono comunque a diminuire notevolmente le spese contabili, anche se comunque è sempre necessaria la figura di un commercialista.

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