Vai al contenuto

La Mia al posto del reddito di cittadinanza, cosa cambia? Prime reazioni

rdc

Il pensionamento del Rdc

L’esecutivo Meloni sta già lavorando sui testi che manderanno in pensione il reddito di cittadinanza (Rdc), sostituendolo con la misura per l’inclusione attiva (Mia). Dal 2016 diverse riforme hanno cambiato il nome dell’incentivo statale passando da SIA a REI per approdare nel 2019 all’attuale Rdc. La prima bozza di Mia, composta da dodici articoli, è già stata elaborata dal Ministero del lavoro e si trova al vaglio del ministero dell’Economia. Con l’introduzione della nuova misura il governo si propone di ridurre i costi del Rdc di 2 – 3 miliardi di euro. Di fatto, per accedere al Rdc si doveva avere una soglia massima di ISEE pari a € 9.360,00 annui. Ora la Mia prevede una soglia massima di €7.200,00. Con questo taglia circa il 30% degli attuali percettori.

Quanto percepiranno i beneficiari Mia e da quando?

La Mia dovrebbe essere attiva entro settembre del 2023. Sarà possibile fare domanda per il Rdc fino ad agosto, ma si potrà beneficiare del sussidio solo fino alla fine di dicembre di quest’anno. I beneficiari della Mia saranno divisi in due gruppi formati dalle famiglie “occupabili” e quelle “non occupabili“. Le prime riceveranno un assegno più basso di prima (€375,00 contro €500,00), mentre per le seconde non cambierà molto. Tuttavia, il provvedimento in bozza non ha ancora inserito l’assegno di massimi €280 erogato attualmente come complemento al Rdc a chi deve pagare un affitto. Le famiglie occupabili hanno all’interno persone di età tra 18 e 60 anni senza disabilità. In totale ci sarebbero 400 mila famiglie che rientrano in tale definizione.

La durata dell’assegno Mia

La durata dell’assegno dovrebbe essere pari a 18 mesi per le famiglie “non occupabili“. Dopo questo periodo si potrà rinnovare per ulteriori 12 mesi dopo avere atteso un mese. Le famiglie occupabili avranno diritto al sussidio per 12 mesi. Dopo la prima domanda si potrà richiedere di prolungare l’aiuto di ulteriori 6 mesi. Trascorso detto periodo, le famiglie dovranno attendere 18 mesi prima di potere ricevere di nuovo il sussidio.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

Le prime reazioni

Il Presidente dell‘INPS, Pasquale Tridico ha dichiarato che secondo lui il provvedimento va nella giusta direzione poiché interviene sulle politiche attive del lavoro. Tuttavia, Tridico trova una criticità di base. Vale a dire, il reddito minimo deve essere garantito a tutti coloro che non trovano un lavoro. E’ una misura Europea. Pertanto, levare la Mia senza sostituirla con altre misure significherebbe infrangere le regole. Va trovata una soluzione. Anche la CGIL si è espressa in merito alla nuova misura per combattere la povertà. Daniela Barbaresi ha dichiarato di non condividere “il metodo e il merito” e si è dimostrata preoccupata e perplessa per non essere stata interpellata dal governo in una “partita così importante

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *