Ecco perché il Ministero della Giustizia dovrà pagare diecimila euro di indennizzo ad un poliziotto della penitenziaria
Un poliziotto della penitenziaria in Piemonte è stato obbligato a sottoporsi a test psichiatrici per verificare se fosse omosessuale. L’amministrazione ha ordinato gli esami a seguito di una segnalazione di due detenuti del carcere dove lavorava l’agente.
Oltre all’orientamento sessuale, i test sono stati richiesti per valutare l’idoneità al lavoro e per verificare eventuali disturbi di personalità. Il poliziotto ha presentato ricorso al Tar del Piemonte ed è riuscito ad ottenere un risarcimento per danno morale di diecimila euro, a carico del Ministero della Giustizia.
Il Tar regionale ha dichiarato che la richiesta del test era arbitraria e priva di fondamento giuridico, scientifico e tecnico. Il ricorso al Tar da parte del poliziotto risale al 2022, mentre il fatto si è verificato precedentemente. Il procedimento è stato lungo, e solo quattro anni dopo si è venuti a conoscenza di questo episodio. Leggendo le cronache che analizzano il caso, il Tar ha riconosciuto che associare orientamento sessuale e disturbo della personalità non era corretto.
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Una vera e propria gogna, i colleghi lo deridevano: il racconto e l’ulteriore denuncia del poliziotto al Tar
Il poliziotto ha denunciato di aver vissuto una vera e propria gogna, con un procedimento disciplinare caratterizzato da domande ambigue sull’orientamento sessuale, che hanno creato disagio senza affrontare le reali condizioni di salute e stabilità psichica. Dopo colloqui e accertamenti psichiatrici presso la Commissione medica ospedaliera di Milano, non sono emerse anomalie, soprattutto in merito all’idoneità al servizio. Tuttavia, il Tar non si è pronunciato sul trattamento subito dal poliziotto da parte dei colleghi e non ha riconosciuto diritto di risarcimento in questo caso.
L’agente ha ottenuto l’indennizzo vincendo la causa contro il Ministero della Giustizia proprio per il test psichiatrico volto a definire l’orientamento sessuale, e soprattutto per la motivazione che associava l’omosessualità a disturbi della personalità.
Altri casi di cronaca di oggi
La storia dell’agente penitenziario che riesce ad ottenere un risarcimento morale importante passa quasi in sordina in una giornata ricca di casi eclatanti di cronaca. Ecco i fatti più importanti della giornata.
- La Corte d’Assise d’appello di Milano ha confermato la condanna di Alessio Scalamandrè a 21 anni di reclusione e del fratello Simone a 14 anni per l’omicidio del padre Pasquale, avvenuto a Genova nel 2020. La sentenza di primo grado era stata emessa dall’Assise di Genova nel febbraio 2022.
- Bibbiano, nuovo sconvolgente caso, questa volta di corruzione, appalti e prostituzione. La procura di Reggio Emilia ha posto agli arresti domiciliari Enrico Benedetti, imprenditore nel settore dello smaltimento rifiuti, e tre uomini dell’Agenzia Industrie Difesa. Benedetti, titolare di Ecologia Soluzione Ambiente spa a Bibbiano, è accusato di favoreggiamento della prostituzione, fornendo ragazze straniere a suoi datori di commesse.
- La Procura di Catania ha sospeso dall’incarico Luca Sammartino, vice presidente della Regione Siciliana, per corruzione e favoritismi. Sammartino, della Lega, è accusato di influenzare elezioni e fornire informazioni riservate. Si sospetta anche il coinvolgimento mafioso. Sammartino sostiene la sua innocenza, ma la giustizia indaga anche su presunte infiltrazioni criminali. La vicenda coinvolge altri politici e funzionari pubblici, portando alla sospensione di vari incarichi. La situazione solleva preoccupazioni sull’etica politica e l’antimafia.
- Nel carcere di Civitavecchia, Mario Pincarelli, condannato a 21 anni per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, si è sposato con una 28enne innamorata di lui dai media. La sposa è arrivata in una Fiat 500 rosa con il viso coperto. La cerimonia civile ha visto la presenza dei parenti di entrambi, con l’avvocato di Pincarelli come testimone. Nonostante la tensione, l’avvocato ha sottolineato il rispetto della famiglia della vittima e che il matrimonio non influenzerà la pena.