Napoli, raccontiamo la tragedia
Napoli, la cronaca in un video ma anche nei titoli dei giornali che sintetizzano molto bene quello che è successo oggi a Napoli. Non il primo episodio come quello che stiamo per raccontare e forse su questo si dovrebbero concentrare le riflessioni e di battiti derivanti da questo accaduto. Un ex guardia giurata, Pasquale Pinto, si barrica in casa, ha ucciso la moglie, Ewa Kaminska. Ha minacciato anche il vicino che lo ha invitato a gettare giù l’arma e di smetterla.
La polizia tenta di far ragionare l’uomo ma lui si barrica ancora di più, al momento dell’irruzione della polizia si suicida. La coppia ha tre figli, quindi una famiglia consolidata già da tempo, le indagini dovranno chiarire lo stato d’animo dell’ex guardia giurata, sul perché fosse armato in casa e sullo stato psicologico, se aveva problemi economici, di salute o personali.
Colpi di pistola nel quarto piano di un palazzo a Napoli
Pasquale Pinto aveva 55 anni, sposato da tempo, Ewa Kaminska invece aveva 48 anni, erano sposati da tempo. La loro abitazione, dove è avvenuta la tragedia, si trova al quarto piano di una palazzina di Via Raffaele Testa nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, Napoli.
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I video di quanto accaduto sono diventati virali, la polizia ha tentato di mediare con l’uomo, le persone, vicini di casa e passanti, si sono raccolto sulla strada per osservare quanto accadeva e anche per riprendere. L’uomo ha sparato numerosi colpi di pistola, ha iniziato a brandire l’arma dal balcone e già lì ha ammesso “l’ho uccisa”. Le forze di polizia fanno irruzione e lui si suicida.
Ex guardia giurata con problemi ad una gamba, approfondiamo questo aspetto nella tragedia di Napoli
Pasquale Pinto è un ex vigilante, aveva perso l’occupazione da qualche tempo. Si era ferito ad una gamba durante il lavoro e poi è stato trasferito in ufficio. La condizione professionale non è sufficiente a spiegare i motivi dell’omicidio suicidio, di fatto quanto è accaduto non ha ancora un movente.
Ecco il dettaglio della tragedia, la moglie è stata uccisa con un arma da taglio, dopo l’uccisione l’uomo ha fatto esplodere proiettili in strada. La polizia giunge sul posto, crea l’area di sicurezza e tenta di mediare con l’uomo armato. Non riesce, all’ingresso nell’appartamento della coppia trovano i corpi senza vita, lui è deceduto accanto alla moglie. I figli sono minorenni, erano a scuola al momento dell’accaduto. Il terzo figlio è in vacanza con la scuola sul Mediterraneo.
Informazioni su mediazione e blitz
La polizia tenta di parlare con l’uomo affacciato al balcone, gli chiedono di uscire disarmato. In strada erano presenti anche i vigili del fuoco in caso di irruzione. Il blitz scatta alle 11 con agenti e caschi rossi che giungono al terzo piano. Non riescono a forzare la porta, le chiavi bloccano il chiavistello.
Le forze dell’ordine da strada a palazzo comunicano via radio. I vigili del fuoco riescono a forzare la porta, dalla strada arriva l’ordine di monitorare ogni movimento sospetto. Quando agenti e vigili del fuoco entrano trovano subito il cadavere di Eva Kaminska e poi del marito, entrambi i corpi si trovavano nella camera da letto.
Dettagli dai vicini di casa
I vicini hanno raccontato che le urla della moglie si sono sentite verso le otto, di mattina presto. Prima le urla e poi gli spari, le persone che hanno testimoniato quanto visto e udito sono ancora sotto shock. L’ex guardia giurata ha anche minacciato il vicino di casa. Quando lo ha visto a cavalcioni su una finestra lo ha invitato a smetterla e mettere giù la pistola, l’ex agente ha risposto che avrebbe sparato anche a lui. Il vicinato descrive la moglie come una casalinga e la famiglia non dava segni di instabilità, anche la giornata era iniziata in maniera tranquilla con i figli accompagnati a scuola.