“Non sembri di buona famiglia quindi non puoi entrare”.
Così e stato accolto un gruppo di ragazzi napoletani dal buttafuori di un locale di Pozzuoli che gli ha impedito di fare aperitivo.
Molto indignati per l’accaduto hanno postato uno sfogo su tik tok che ovviamente è diventato in poche ore virale.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
“Ci hanno detto di non entrare”
“Ci hanno detto che non potevamo entrare perché eravamo in bermuda – ha riferito Anna 26 anni. Siamo andati via senza fare polemiche. Dopo di noi sono entrate due coppie. I ragazzi avevano bermuda cortissimi, sopra il ginocchio. Siamo tornati dal buttafuori e gli abbiamo fatto notare che aveva fatto entrare persone in bermuda. Gli abbiamo chiesto se era una scelta a simpatia. Lui ci ha detto: ‘tu hai la riga sfumata nei lati’, non puoi entrare, lui ha il marsupio e loro sono figli di papà, di buona famiglia. Tu non puoi entrare perché sembra proprio che non sei di buona famiglia’. Come a dire che se hai la riga sfumata poi chissà che fai. Sinceramente, ma tutt’apposto? Tu sai le persone che lavoro fanno nella vita? Sai che noi andiamo a lavorare tutte le mattine alle 6? Perché avevamo il bermuda non siamo potuti entrare. Non lo so se è tutto normale. In quel locale perché fanno a chi figli e a chi figliastri e fanno le discriminazioni. Noi siamo andati con educazione e rispetto, vestiti come le persone si vestono normalmente per andare a fare un aperitivo, non siamo andati con i costumi. Non ci andate, salvo che non siete figli di papà. Noi magari andiamo a fare le rapine e non lo sappiamo”.
E’ polemica sul dresscode: se c’è deve essere per tutti
“Capisco che in alcune serate c’è un dress code per entrare, però non puoi dire al mio fidanzato e al suo amico che non possono entrare perché indossano il bermuda e poi fai entrare altre persone vestite allo stesso modo. Ho visto una grande discriminazione. Noi siamo tutti lavoratori: c’è chi fa il meccanico autorizzato, chi lavora in un negozio di abbigliamento, chi lavora in una tabaccheria. Sinceramente non capisco questa discriminazione. Alla fine volevamo solo bere un drink”.