L’ultima chat di Alice Scagni con la madre: avevano paura per la loro incolumità

By Redazione

Omicidio Alice Scagni, la preoccupazione nella sua ultima chat con la madre

Alice Scagni pensava a suo fratello Alberto, anche quel giorno che l’ha uccisa, il 1° maggio di quest’anno: “Come va Alberto? Si è fatto sentire oggi?” ha chiesto alle 11.13 alla mamma Antonella Zarri, nella loro ultima chat.

Le due parlano di dei loro timori, di quel figlio e fratello che oramai le spaventa, di un quadro di pericolosità chiaro e nitido.

Quella mattina la famiglia Scagni aveva ricevuto da lui una chiamata piena di insulti per i soldi, e a loro Alberto aveva chiesto: “Lo sai stasera dove sono Gianluca e tua figlia?” . Mamma e figlia se lo raccontano in chat, e hanno paura.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

La polizia non si è interessata

Antonella Zarri, madre di Alice e Alberto, ha riferito che la polizia non ha ritenuto “la cosa interessante, hanno ribadito che deve esserci aggressione o minaccia di persona e allora di chiamare immediatamente il 112

E al comando le hanno suggerito anche: “Se dovesse suonare il citofono invitarlo ad andarsene, suggerisco con scusa che bimbo non sta bene per non esacerbarlo, e se insiste chiami immediatamente il 112 e ovviamente mi avvisi…. Comunque oggi hanno annotato i suoi dati e quindi è strasegnalato“.

Alice ha suggerito di mettere una telecamera dalla porta e di fare andare via la nonna, ma la donna si era rifiutata: “Eh ma non possiamo andare via tutti! Cioè non si può vivere così!” ha scritto la donna.

ma Alice aveva incalzato la madre, preoccupata che potesse subire qualche angheria: “se ti dà fuoco alla porta mentre dormi non lo racconti…“.

“Alberto non ragiona più”

Si tratta di resistere sino a domani e capire se si rende conto che rischia il Tso” aveva detto la madre di Alice alle 16.09.

Non è più in grado di ragionare…e l’episodio di ieri è stato il culmine, e la cosa grave è che era tutto calcolato, il fatto di andare due settimane prima dai carabinieri per dire che succedono cose strane nel palazzo…” ha detto Alice.

Le segnalazioni alla polizia non sono bastate, e la vicenda si è conclusa nel peggiore dei modi: “Signò, non facciamola tragica, mi disse, e aggiunse di fare denuncia il giorno dopo” ha detto la donna.

Lascia un commento