L’Aquila, la mamma depressa ed il gesto folle
Oggi abbiamo voluto scherzare con voi raccontandovi degli scherzi della giornata del Pesce d’Aprile. Ci auguravamo di potere mantenere il tono giocherellone dell’articolo, ma così non è, perché purtroppo dobbiamo tornare ai fatti di cronaca. Questa settimana, da Ultimedlweb vi abbiamo raccontato diversi fatti di cronaca accaduti in famiglia. Non più tardi di ieri vi raccontavamo del noto medico urologo che ha ucciso la sua famiglia e poi si è suicidato. Oggi è un’altra giornata drammatica per gli abitanti de L’Aquila, che hanno ricevuto un’altra notizia sconvolgente. Una mamma di 35 anni si è tolta la vita buttandosi giù dal balcone di casa con suo figlio di 5 anni.
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La mamma depressa ed il gesto folle
I fatti sono accaduti questa mattina del 1° aprile del 2023 a Celano, in località Terrazze, intorno alle ore 8.00. Secondo il racconto della figlia più grande della vittima, la mamma di 35 anni l’avrebbe contattata alle 6.50 di questa mattina per chiederle di ricordare al padre di prendere alcuni documenti. La donna era stata adottata anni fa, era separata e viveva con i suoi genitori e i due figli a Celano, nella centralissima via Fonte Grande.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna si sarebbe affacciata sul balcone dell’abitazione che condivideva con i suoi genitori con il bambino più piccolo in braccio e si sarebbe buttata giù. Il volo è stato di circa quattro metri. La donna è morta sul colpo, mentre il bambino è stato trasportato d’urgenza in ospedale e versa in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita.
I soccorsi tempestivi e il salvataggio del bambino
Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri della Stazione di Celano e Collarmele oltre alla polizia Locale Marsica, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Avezzano e la Protezione Civile. Tuttavia, nonostante i tentativi dei sanitari, per la donna non c’è stato nulla da fare se non decretare il decesso. Il piccolo è stato stabilizzato e accompagnato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Viste le sue condizioni gravi, i medici lo hanno fatto trasferire al Bambin Gesù di Roma, che è maggiormente equipaggiato per rispondere alle ferite riportate dal piccolo. Ora si trova in terapia intensiva ma sarebbe fuori pericolo.
Le parole del sindaco di Celano e del sindaco dell’Aquila
Settimio Santilli, l sindaco del Paese, ha pronunciato parole di dolore e sgomento perché conosceva bene la famiglia. Infatti, anche lui si è recato sul luogo della tragedia appena saputo l’accaduto. Le sue prime parole sono state: “Una tragedia; aveva la stessa età di mia moglie; la conoscevo benissimo; anche i suoi genitori, siamo sconvolti”.
Più tardi Santilli si è rivolto ai social, dove ha lasciato un messaggio più lungo, con la medesima intensità emotiva. Il post del sindaco su Facebook è infatti molto commuovente:
“Una tragedia terribile che lascia attoniti e sgomenti, con un gran senso di vuoto e che merita solo un doveroso silenzio e rispetto. Riposa in pace cara Gemma. Preghiamo tutti affinché vada tutto per il meglio per il piccolo Sergio. Le più sentite condoglianze dalla città di Celano ai genitori di Gemma, Graziella e Michele, al marito Achille e alla piccola Fernanda”,
Anche il sindaco de L’Aquila ha voluto pronunciare qualche parola in merito all’episodio drammatico di oggi. Ha detto:
“A nome della municipalità aquilana e a titolo personale, esprimo sentimenti di vicinanza e cordoglio alla comunità celanese e al suo sindaco, Settimio Santilli, sconvolti da un evento tragico che lascia attoniti e senza risposte. Mi stringo al dolore dei familiari della giovane vittima e rivolgo una preghiera di speranza per il suo bambino ricoverato presso il nosocomio aquilano. Non ci sono parole per descrivere l’angoscia provocata da drammi di tale portata che nel giro di due giorni hanno segnato profondamente sia L’Aquila che Celano“,
Il sindaco si riferisce chiaramente alla tragedia di ieri.
La strage di Teramo
La notizia ieri ha sconvolto il Paese. Il noto Professionista Carlo Vicentini, da qualche mese in pensione, avrebbe ucciso prima il figlio 43enne Massimo, gravemente disabile e costretto a letto, la moglie Carla di 63 anni, ex impiegata all’Asl dell’Aquila, la figlia Alessandra di 36 anni, nutrizionista all’ospedale di Teramo. Infine ha rivolto la pistola regolarmente detenuta contro se stesso. Una strage che non ha una spiegazione logica.