L’acquisto compulsivo, un vero disturbo che interessa 25 milioni di persone, perché e come guarire?

By Ana Maria Perez

L’acquisto compulsivo nei periodi festivi

È la stagione dei saldi e dello shopping. Noi vi abbiamo presentato nella nostra rubrica del Black Friday molte opportunità di acquisto per adesso e per il vicino Natale. Ma siete sicuri che riuscirete fermarvi quando ne avrete acquistato abbastanza?

Tra addobbi, feste e regali, le vacanze invernali ci forniscono mille scuse per spendere soldi, cosa che il cervello umano trova gratificante. Per quanto seria sia l’intenzione iniziale di acquistare “il giusto”, la spesa di questo periodo può avere alcune conseguenze negative. Quello che noi affrontiamo in questo post è l’abuso; dove si ferma “il giusto” e dove parte l’acquisto compulsivo? Vi raccontiamo il parere degli specialisti e, all’occorrenza, vi invitiamo a fare una riflessione.

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Lo shopping potrebbe non essere una dipendenza diagnosticabile

Il dott Ashish Bhatt, direttore dei contenuti medici presso l’Addiction Center USA (Centro di trattamento delle dipendenze, con ramificazioni in tutto il territorio americano), dice che, finché si tratta di un momento festivo, limitato al Black Friday o al periodo natalizio, lo shopping sfrenato ci può stare, ma dovremmo stare attenti e non andare oltre.

Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5), che gli operatori sanitari utilizzano per diagnosticare i disturbi vari dei pazienti, non c’è l’acquisto compulsivo, ma è un comportamento che può seguire un ciclo di dipendenza. A volte le persone semplicemente spendono più soldi di quanto dovrebbero. Altre volte, potrebbero iniziare a sentire l’ansia crescente per tutte le cose che dovrebbero comprare, e si sentono benissimo quando le ottengono. Prima o poi l’euforia scompare e si parte da capo. A quel punto, la dipendenza c’è.

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Dr Bhatt

Al nostro cervello piace fare shopping

La dott.ssa Ann-Christine Duhaime, illustre prof.ssa di neurochirurgia presso la Harvard Medical School e il Massachusetts Ospedale Generale di Boston, parla del sistema di ricompensa che prova il nostro cervello: “Il sistema di ricompensa è un sistema che è stato costruito su specie precedenti alla nostra, milioni di anni fa, per insegnarci ciò di cui avevamo bisogno per sopravvivere (….) Se qualcosa è divertente… generalmente è un buon indicatore del fatto che è il sistema di ricompensa in azione

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Ann-Christine Duhaime

Acquistare dà al cervello una scarica di dopamina chimica, secondo il dott Bhatt. La dopamina è spesso chiamata il neurotrasmettitore del “benessere”. Inoltre, “i rivenditori sanno molto bene come rendere divertente lo shopping e come fare appello a molteplici cose che gli esseri umani trovano gratificanti“. Ad esempio, collegano le offerte dei regali con spot pubblicitari che danno l’immagine della felicità che amici e famiglia proverebbero nel ricevere tale dono. Ma serve fare la spesa subito perché l’offerta finisce!

Gli acquisti su internet

I sacrifici che sarebbero necessari per acquistare regali e doni natalizi diminuiscono quando si va online, dove non è necessario salire in macchina, guidare per una certa distanza, trovare ciò che desiderate in un negozio, aspettare in fila alla cassa e pagare. Nell’era dello shopping online, basta premere un paio di pulsanti dal divano ed è fatta.

Inoltre, non vi sono barriere all’acquisto, perché “fondamentalmente, tutto ciò che potresti desiderare di acquistare, sognare di acquistare o pensare di acquistare è a portata di mano“, secondo Alexandra Cromer, consulente professionale che esercita a Richmond, Virginia. Meno tempo ci vuole e meno barriere si frappongono tra noi e il nostro acquisto, che si traduce in “meno tempo c’è per pensare se serve davvero”.

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Meno shopping, più allegria natalizia

Secondo Duhaime, “i benefici dello shopping sono a breve termine. E dopo aver fatto acquisti e dopo che tutti i regali sono stati aperti, c’è lo spazio alla delusione. Ed è così che iniziano i sensi di colpa per avere speso troppo”.

Ciò che i bambini in realtà vogliono è che sia lo stesso ogni anno (…) C’è un legame con il passato, con la tradizione, con il significato più profondo di una festa, con il semplice stare insieme che le persone trovano estremamente gratificante, soprattutto in tempi di rapidi cambiamenti come sta accadendo ora nel mondo, dove scienza e tecnologia stanno cambiando tanto in fretta“.

Due dei maggiori fattori legati alla felicità a lungo termine e alla soddisfazione della vita sono le relazioni e il senso delle cose.

Invece di cercare lo spirito natalizio acquistando più cose, Duhaime consiglia di concentrarsi su regali e attività che possano portare alle persone una sensazione di benessere e di senso positivo. Si potrebbe collegare un regalo, ad esempio, a un ricordo significativo, allo svolgimento di un’attività insieme o alla ricerca di qualcosa che aiuti le persone a sviluppare un’abilità o una passione.

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Secondo Duhaime: “un Natale di valore e molto meno frenetico per lo shopping sarebbe sicuramente un’ottima iniezione di fiducia per smettere con le dipendenze da acquisto, ma può non essere sempre facile. Iniziate riconoscendo che gran parte della vostra attività compulsiva arriva da persone che cercano di fare soldi vendendovi oggetti o servizi non necessari per un Natale più bello.

Successivamente, secondo Bhatt, dovrebbero essere identificati i fattori scatenanti. Il che significa che dovreste evitare centri commerciali o grandi magazzini, limitare le carte di credito o parlare con i propri cari della consapevolezza di fare shopping razionale.

Quindi, il modo migliore per cambiare un comportamento non è dirsi di smettere, ma sostituirlo con qualcosa di molto meglio, secondo Duhaime. “Invece di fare shopping, magari frugate nel vostro armadio e fate uno scambio con gli amici. Oppure sorteggiate i nomi in modo che i membri della famiglia possano concentrarsi su un regalo eccezionale per una persona anziché per tutti

E se dopo le vacanze vi ritrovate con abitudini simili, Cromer consiglia una disintossicazione all’inizio dell’anno: potrebbe trattarsi di un mese senza spese, o di una pausa dallo shopping in cui vi concentrate sul risparmio di denaro per un obiettivo più importante.

Ricorrere all’aiuto medico se non riuscite a smettere

Tuttavia, le dipendenze e i comportamenti di dipendenza possono dipendere da molti fattori (genetica, ambiente e esperienze) e, quindi, secondo Bhatt, è possibile che un trauma o un altro problema di salute mentale possano contribuire al modo in cui fate acquisti. Non esitate a quel punto a rivolgervi a uno specialista. Non è mai tardi per chiedere aiuto: “le terapie cognitivo comportamentali sono alcuni dei modi migliori per affrontare effettivamente questo problema. E’ estremamente importante che qualcuno che sta lottando con questo ottenga l’aiuto che merita.

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