Il principe Harry vince contro Il Mirror
Lo avreste mai detto? Dalle pagine di ultimedalweb vi parliamo spesso del principe Harry. Anche della sua consorte, Megan Markle. In realtà, fanno sempre notizia. Ma stavolta la notizia per qualcuno non sarà gradita. Perché uno dei giornali più scandalistici della gran Bretagna dovrà risarcire il principino con 140 mila sterline di multa. L’Alta Corte di Londra ha riconosciuto che la privacy del figlio di Carlo e Diana è stata violata sistematicamente dal gruppo editoriale del Daily Mirror, che aveva usato metodi illegali, incluse le intercettazioni telefoniche, per costruire articoli attorno ai reali. Vi raccontiamo tutto in questo articolo.
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Oggi, venerdì 15 dicembre il Duca di Sussex ha ricevuto un “premio” di 140.600 sterline (160.000 euro) dopo che l’Alta Corte del Regno Unito ha stabilito che è stato oggetto di un “vasto” hacking (persecuzione) telefonico da parte del Mirror Group Newspapers (MGN) dal 2006 al 2021.
Il giudice Fancourt ha stabilito che in 15 dei 33 casi portati in Tribunale aveva ragione Harry, al quale ha accordando un risarcimento di 140.600 mila sterline (circa 160 mila euro), meno delle 320 mila chieste dal principe. er il verdetto, il giudice ha stabilito che “all’epoca l’hacking telefonico non era l’unico strumento giornalistico, e le sue affermazioni in relazione agli altri 18 articoli non reggevano ad un’analisi attenta“.
Ma qui non si tratta solo di denaro, bensì di principi: e Harry ha visto riconosciuto in un tribunale il fatto che la sua vita privata era stata passata al setaccio in maniera illegale, da quando era uno studente ai suoi rapporti con il fratello William fino ai dettagli dei suoi primi flirt. Le storie pubblicate dalla MGN utilizzavano metodi illegali di raccolta di informazioni come l’hacking dei messaggi di posta e l’utilizzo di investigatori privati.
Il Duca di Sussex aveva citato in giudizio il gruppo giornalistico britannico, che pubblica The Daily Mirror, The Sunday Mirror e Sunday People, insieme ad altri tre ricorrenti, affermando che i giornalisti avrebbero intercettato illegalmente i suoi messaggi vocali e utilizzato altri mezzi illeciti per un periodo di circa 15 anni.
Le dichiarazioni di Harry dopo la vittoria
Il principe Harry ha descritto la sua vittoria contro la MGN come “un grande giorno per la verità, così come per la responsabilità delle parti”, in una dichiarazione letta dal suo avvocato David Sherborne fuori dal tribunale di Londra.
“La corte ha stabilito che attività illegali e criminali sono state svolte in tutte e tre le testate giornalistiche del Mirror Group (The Mirror, The Sunday Mirror e The People) su base abituale e diffusa per più di un decennio“.
Il principe Harry ha esortato tutti, inclusa la polizia metropolitana e le autorità giudiziarie a “fare il loro dovere per il popolo britannico e a indagare sporgendo denuncia contro la società e coloro che hanno infranto la legge”. Ha anche chiesto una “stampa libera e onesta”, in Gran Bretagna e nel mondo, affermando che “sta avvelenando una professione da cui tutti dipendiamo”.
L’avvocato, parlando a nome del principe, ha aggiunto: “La sentenza di oggi è rivendicativa. Mi è stato detto che uccidere i draghi mi farà bruciare. Ma alla luce della vittoria di oggi e dell’importanza di fare ciò che è necessario per una stampa libera e onesta, è un prezzo che vale la pena pagare. La missione continua”.
Il team legale del principe ha detto che non è stato in grado di presentare la sua dichiarazione di persona a causa del “breve preavviso” dato dalla Corte.
Il primo reale sul banco dei testimoni in 130 anni
In una sintesi della sua sentenza, il giudice ha affermato che l’editore ha iniziato a ricorrere all’hacking telefonico nel 1996 e che dal 2006 al 2011 la pratica “era ancora diffusa in quegli anni” alla MGN, ma il telefono del principe “è stato hackerato solo in misura modesta. “
Un portavoce della MGN ha detto che l’editore ha accolto con favore la sentenza “che dà all’azienda la chiarezza necessaria per andare avanti rispetto agli eventi accaduti molti anni fa“, secondo PA Media. “Laddove si siano verificati atti illeciti storici, ci scusiamo senza riserve, ci siamo assunti la piena responsabilità e abbiamo pagato un risarcimento adeguato“, ha aggiunto il portavoce.
Il processo, il principe messo alle strette
Il principe, quando è comparso in tribunale a giugno, è diventato il primo membro adulto della famiglia reale britannica a deporre sul banco dei testimoni in più di 130 anni. Il principe Harry ha raccontato in tribunale l’angoscia che la stampa gli aveva causato durante la sua giovinezza, affermando che gli articoli pubblicati dalla MGN hanno avuto un “ruolo distruttivo” nella sua adolescenza.
L’avvocato di MGN, Andrew Green, sottopose il reale a un interrogatorio molto dettagliato, ponendogli domande all’infinito in merito ai dettagli delle sue affermazioni, chiedendogli di trovare le prove delle sue allegazioni e mettendolo, in alcune occasioni, in difficoltà, considerato il tempo trascorso dal periodo di hackering al processo.
La causa è solo una delle tante che il Duca di Sussex ha intentato contro i principali editori di giornali del Regno Unito, tra cui News Group Newspapers (NGN) di Rupert Murdoch e gli editori del Daily Mail Associated Newspapers Limited. NGN pubblica il Sun e produceva News of the World, che ha chiuso nel 2011 a causa di uno scandalo di pirateria informatica.