Caso Boccia, Meloni replica: “Nessun accesso a documenti riservati, solo gossip”

By Iole Di Cristofalo

Il racconto dall’inizio

Prima di vedere come Giorgia Meloni ha risposto pubblicamente sul caso Boccia Sangiuliano, raccontiamo qualcosa dell’influencer che ha fatto scoppiare il caos mediatico. Maria Rosaria Boccia è un’influencer e presidente dell’associazione Fashion week Milano moda, con una crescente presenza sui social, dove è nota per le sue foto con figure politiche di rilievo. Recentemente, è stata coinvolta in uno scandalo politico dopo aver annunciato su Instagram di essere stata nominata “Consigliere per i Grandi Eventi” dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Tuttavia, il ministero ha smentito questa nomina, causando un acceso dibattito politico.

Le opposizioni, tra cui il Partito Democratico e Italia Viva, hanno presentato interrogazioni parlamentari, sollevando dubbi sulla trasparenza e la gestione degli incarichi ministeriali. Nel frattempo, Boccia ha continuato a difendere la sua posizione, sostenendo che la nomina esiste, sebbene non ancora formalizzata, e accusando il ministero di aver organizzato e rimborsato i suoi viaggi.

Tutto avviene nei mesi di organizzazione del G7 cultura a Pompei. Giorgia Meloni ha risposto pubblicamente sul caso

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Giorgia Meloni ha difeso il ministro Sangiuliano, chiarendo che l’influencer non ha avuto accesso a documenti riservati né ha comportato spese per lo Stato. Meloni ha sottolineato che queste sono le uniche questioni di rilievo per il governo, definendo il resto come “gossip”.

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Tuttavia, le opposizioni, incluso il Partito Democratico, hanno espresso preoccupazioni sulla sicurezza del G7 della Cultura, presentando interrogazioni parlamentari. Il sindaco di Pompei ha difeso Boccia, affermando che non ha partecipato a riunioni operative. Meloni ha inoltre confermato che Sangiuliano aveva inizialmente considerato un incarico non retribuito per Boccia, ma successivamente ha deciso di non procedere. Con il G7 della Cultura imminente, dal 19 al 21 settembre, la premier ha risposto con urgenza alle critiche sul caso Boccia, che ha sollevato dubbi sull’uso di fondi pubblici.

Le risposte di Maria Rosaria Boccia alle polemiche utilizzando i canali social

Maria Rosaria Boccia, foto virale in rete
Maria Rosaria Boccia, foto virale in rete

Maria Rosaria Boccia ha reagito con determinazione alle polemiche emerse riguardo alla sua presunta nomina a Consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Su Instagram, Boccia ha dichiarato: “La nomina? Mi hanno chiesto di strapparla. I viaggi? Pagati dal ministero”, ribadendo che non ha mai sostenuto personalmente le spese, ma che tutti i viaggi sono stati organizzati dal capo segreteria del ministro.

Ha contestato le affermazioni di Sangiuliano, citando la sua dichiarazione secondo cui “a Boccia mai pagato nemmeno un caffè”, e ha messo in dubbio la trasparenza della comunicazione ufficiale sulla sua mancata nomina, suggerendo che le direttive provenissero dal capo di gabinetto. Inoltre, Boccia ha criticato la stampa per averla etichettata negativamente, definendosi “influencer” e “millantatrice”, e ha chiesto ai giornalisti di astenersi dal recarsi nei punti vendita della sua famiglia.

La sua risposta arriva in un contesto di crescente pressione politica, con le opposizioni che presentano interrogazioni parlamentari e timori riguardo alle possibili ripercussioni sull’organizzazione del G7 della Cultura, previsto dal 19 al 21 settembre tra Napoli e Pompei. Boccia ha inoltre difeso la sua integrità, affermando che nessun fondo pubblico è stato utilizzato impropriamente e che la sua presenza agli eventi ministeriali non ha compromesso la sicurezza dell’incontro internazionale.

Il documento di Dagospia, che cos’è e cosa racconta su questa vicenda

Dagospia ha pubblicato una mail che complica ulteriormente la vicenda riguardante Maria Rosaria Boccia e il Ministero della Cultura. La mail, datata 5 giugno, riguarda l’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei, in programma dal 19 al 21 settembre, e include informazioni sensibili sui movimenti e la sicurezza dei ministri partecipanti.

Ciò che ha destato scalpore è che la mail è stata inviata anche all’indirizzo personale di Boccia, nonostante il Ministero abbia negato la sua nomina ufficiale. La divulgazione di tali dettagli ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dell’evento e ha spinto l’opposizione a chiedere spiegazioni urgenti al ministro Sangiuliano, minacciando addirittura una mozione di sfiducia. Boccia ha poi rilanciato l’articolo di Dagospia sui suoi social, alimentando ulteriormente la controversia. (View)