Greta Beccaglia è la cronista sportiva che lo scorso anno venne palpeggiata in diretta tv dal tifoso Andrea Serrani, ristoratore e tifoso della Fiorentina che al termine della partita contro l’Empoli la palpeggiò fuori dallo stadio Castellani.
Ora, a distanza di quasi 1 anno, si è dato il via al processo per quell’increscioso episodio, che ebbe anche un notevole risalto mediatico. La giornalista lo denunciò per molestie sessuali, e ora il sostituto procuratore Carmine Pirozzoli ha chiesto il rinvio a giudizio dell’indagato, originario di Ancona.
Il processo
Serrani dovrà presentarsi davanti al giudice per l’udienza preliminare il 24 ottobre prossimo. Il processo vedrà come parti civili, a sostegno della giornalista molestata, anche l’ordine dei giornalisti della Toscana e il sindacato di categoria Ast, che sin da subito hanno mostrato massima solidarietà a Greta Beccaglia.
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Le polemiche per quel gesto del tifoso della Fiorentina nei mesi sono state tante e molto accese e sferzanti, e tutt’ora non si sono placate.
La giornalista rimase totalmente basita e sotto shock da quel gesto repentino e inaspettato, e il suo disappunto era ben visibile sul suo volto. Nonostante ciò, ebbe il coraggio in diretta tv si rimproverarlo per la violenza subita. Poi denunciò l’episodio e l’uomo fu subito identificato grazie alle immagini video.
La vita difficile di Serrani sui social media
Da quel momento Serrani non ha avuto certo vita facile: preso di mira sui social, il suo avvocato ha anche riferito di essersi preoccupato per l’incolumità nella sua vita reale.
Seppure il suo legale ha ammesso che il suo assistito ha sbagliato, ha anche riferito che l’uomo si sarebbe subito scusato con la giornalista, e che questa caccia alle streghe che lo mette alla stregua di uno stupratore appare più come una esagerazione. Non merita pertanto di essere perseguitato come un criminale.
Il tifoso viola, però, ora rischia grosso a livello penale, dato che è accusato di violenza sessuale.
Il 46enne potrebbe subire una condanna che va dai sei ai dodici anni di reclusione.