Chieti, strangola la madre e poi tenta il suicidio

By Ana Maria Perez

Una brutta sorpresa attendeva la badante ieri notte, 12 febbraio del 2023, a Casoli, in provincia di Chieti. La donna si è recata, come ogni giorno, a casa di Cesina Bambina Damiani, 88 anni, per accudire l’anziana disabile e non autosufficiente. Quando ha aperto la porta della camera da letto, la scena che ha trovato davanti a sé ha gettato la donna nello sconforto. Cesina era sdraiata sul letto e non respirava. A fianco al cadavere della donna c’era un biglietto. La badante ha chiamato immediatamente i soccorritori.

Sul posto sono accorsi i carabinieri e i sanitari del 118 con un medico legale, che non ha potuto fare altro che decretare il decesso. Dalle prime ricostruzioni risulterebbe che la donna sia stata strangolata. Il corpo presentava lividi e abrasioni sulla zona del collo. Non c’erano segni di effrazione sulla porta di casa e l’appartamento appariva in ordine. I militari dell’Arma hanno ipotizzato che a commettere il delitto fosse stato qualcuno che aveva le chiavi di casa.

I primi sospetti sono ricaduti sul figlio della vittima, F. R., che non si trovava nell’abitazione nel momento in cui è stata fatta la macabra scoperta. I carabinieri hanno ricercato il 46enne in nottata e finalmente lo hanno rintracciato a bordo strada. Era in stato confusionale e aveva profondi tagli ai polsi, come se avesse tentato il suicidio. I militari hanno accompagnato il 64enne al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lanciano, dove ha ricevuto le prime cure prima di essere affidato al reparto di Psichiatria. L’uomo era conosciuto nel paesino abruzzese perché in passato aveva attinto da una borsa di lavoro ed era stato impiegato in Comune.

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I carabinieri indagano per capire i motivi dell’omicidio e la dinamica dei fatti. All’interno dell’abitazione è stato trovato un biglietto di scuse senza firma, che potrebbe essere stato scritto dall’assassino. La Procura della Repubblica di Lanciano ha aperto un fascicolo per omicidio volontario aggravato.

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