Un secolo fa, Otto Warburg, noto fisiologo tedesco, scoprì una connessione tra cellule tumorali e assunzione di zuccheri.
Le cellule tumorali crescono divorando grosse quantità di glucosio, e ciò avviene nella stragrande maggioranza dei tumori: praticamente si parla di circa l’80%.
Si tratta del “metabolismo glicolico delle cellule tumorali”, conosciuto anche come “effetto Warbug”.
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Le cellule cancerose consumano fino a 100 volte più zucchero di quelle sane.
Questo significa che, quindi, è necessario seguire una dieta povera di zuccheri, sana ed equilibrata, poiché una dieta ricca di zuccheri aumenta il rischio di tumori.
La correlazione tra zuccheri e cellule cancerose, è anche provata da un aumento delle probabilità di sviluppare il cancro in quelle persone che sono malate di diabete. In queste persone, infatti, sono più frequenti il cancro al seno, al colon, alla prostata e al pancreas.
La ricerca
Un gruppo di ricercatori USA ha seguito 3184 americani di età compresa tra 26 e 84 anni, dal 1991 al 2013, e ha scoperto che l’assunzione di succo di frutta ha aumentato il rischio di cancro alla prostata del 58%.
Dieta e alimentazione
Dunque, anche se tramite una dieta sana non è possibile azzerare il rischio di cancro, possiamo comunque provare a ridurlo, facendo attenzione a seguire ua dieta povera di zuccheri.
Per ridurre l’incidenza della malattia, sarebbe bene usare il “metodo del piatto”: riempire il piatto con 1/4 di proteine, 1/4 con carboidrati, e la seconda metà con verdure.
Al centro, potremmo usare cibi ricchi di grassi sani, come l’avocado.
Sì a cibi ricchi di fibre alimentari, amidi e legumi, come cereali e patate dolci: questi cibi non vengono convertiti rapidamente in zuccheri e sono ricchi di vitamine e nutrienti.
No, invece, a carboidrati raffinati come farina 00 e prodotti da forno, meglio invece prediligere preparati con farine integrali.
Lo zucchero? Meglio usare non quello bianco, ma quello di canna. In alternativa, possiamo usare dolcificanti naturali, come ad esempio la stevia.