Giovanni Padovani, classe 1995, era l’ex fidanzato di Alessandra Matteuzzi, brutalmente uccisa a martellate l’altro ieri, intorno alle 21.
Sandra lo aveva già denunciato per stalking a fine luglio e a seguito di tale denuncia un divieto di avvicinamento. Il ventisettenne però non si dava pace continuava a perseguitarla.
Sui social appariva con una camicia sbottonata, un calice di vino in mano, lo sguardo altrove in un atteggiamento da bello e dannato. “Too rare to die”: “Troppo raro per morire”, scriveva in una descrizione alla foto.
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L’inizio della relazione
La relazione tra Alessandra e Giovanni era iniziata circa un anno fa, ma era finita subito a causa della distanza. In un’intervista rilasciata a mondocalcionews.it il 14 dicembre, il giovane aveva detto: “Mi trovo bene, l’unica cosa un po’ brutta è la distanza dalle mie zone. Non vedo mai la mia fidanzata Alessandra e questo mi dà un po’ fastidio”
Ma la breve convivenza tra i due non era andata bene. Il giovane alzava spesso la voce, rompeva i piatti. Aveva scatti d’ira. A raccontarlo, la sorella di Alessandra.
“Lui aveva rotto piatti, staccato la luce dell’appartamento dal quadro generale”, così ha spiegato a Il Resto del Carlino la sorella della vittima.
A luglio Padovani aveva firmato un contratto con il Sancataldese, squadra siciliana. Ma Alessandra rimaneva un chioso fisso, voleva tornare a Bologna. Perciò, non si era nemmeno presentato all’allenamento. Già dal 20 agosto era stato messo fuori rosa a seguito del suo allontanamento volontario: si era già diretto all’aeroporto per andare a Bologna.
La storia Instagram prima del delitto
Un’autostrada in bianco e nero, fotografata dall’interno della sua auto: si stava dirigendo a casa di Alessandra. La donna, rientrata verso le 21, gli aveva urlato di andarsene, grida sentite anche dai vicini. Poi l’urlo disperato, e i vicini che chiamano i soccorsi. Giovanni aveva con sè un martello che ha usato per massacrarla.