Nuova variante Covid BA.2.87.1, scoperta in Sudafrica dove si convive con ritardo vaccini e altre epidemie
L’ultimo piano pandemico approvato dal consiglio dei ministri e di durata fino al 2028 parla di Covid ma anche di eventuali nuove pandemie. Limitiamoci al coronavirus e dedichiamo l’attenzione alla nuova variante covid scoperta in Sudafrica. Sigla BA.2.87.1, è stata scoperta dal gruppo di scienziati che hanno rilevato l’Omicron.
Leggendo tutte gli studi, i dati e le ricerche sul nuovo coronavirus in Africa si legge come la pandemia abbia avuto un decorso diverso dal nostro e per tanti fattori: climatici, economici e sanitari (vaccini più lenti, convivenza con altre epidemie). Gli studi sulle varianti anche in Sudafrica sono importantissime, possono presentare delle mutazioni, oltre 100 nella BA.2.87.1. Vediamo che cosa ci dicono i ricercatori.
Che cos’è la nuova variante covid sudafricana Ba.2.87.1
La Ba.2.87.1 è una variante covid 19 ipermutata scoperta in Sudafrica. La sua caratteristica è di avere 30 mutazioni nella proteina spike all’interno delle 100 mutazioni identificate. Ad aver identificato la nuova variante, un centro importante di studio dell’epidemia e per l’innovazione alla Stellenbosch University. Il direttore del centro, Tulio de Oliveira ha descritto così la Ba.2.87.1: “sono stati depositati 8 genomi di un nuovo lignaggio di Sars-CoV-2, con più di 100 mutazioni, dal Sudafrica. Questo è probabilmente il lignaggio più divergente identificato quest’anno”.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Fa parte dell’Omicron è un qualcosa di diverso? Questa risposta è importante perché l’Omicron come caratteristica ha la velocità e semplicità di contagio, si prende in un attimo e si diffonde in poco tempo tra la popolazione. A rispondere è sempre Tullio de Oliveira. La variante covid sudafricana è stata rilevata nel 2023 tra metà settembre e novembre. Sull’Omicron spiega “è geneticamente distinta dai lignaggi Omicron attualmente circolanti”, quindi diversa dalla Jn.1 di cui si è scritto tanto in questi mesi e anche della Ba.2.86. In più ha detto che l’analisi iniziale ha suggerito una possibile derivazione da Ba.2 o nodo basale di Omicron.
Diffusione, contagio e sintomi variante sudafricana
La nuova variante Covid Ba.2.87.1 potrebbe essere nata da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione. Non si esclude, dicono i ricercatori, l’ipotesi di un serbatoio animale. Il Sudrafrica ha aumentato al sorveglianza genomica su questa variante. I contagi sono lenti rispetto all’Europa per questo non si sta diffondendo ampiamento e non riuscirà a sostituire la dominante JN.1. Però, il Ba.2 trovato è da tenere sotto controllo in quanto il grado di trasmissibilità e patogenicità sono ancora sconosciuti, si devono anche individuare i sintomi specifici, per ora li possiamo intercettare nell’elenco dei più comuni delle varianti Covid circolanti, partendo dall’Omicron.
Sintomi della variante Omicron
Tra i sintomi dell’Omicron rilevati anche se vaccinati ci sono tosse, mal di gola e febbre. La tosse è secca, il naso è congestionato, si soffre di mal di testa, continui starnuti e senso di affaticamento. Questi sintomi sono di breve durata nelle persone vaccinate con due o tre dosi. Si deve far attenzione anche a lievi dolori muscolari, mal di schiena, momenti di sudorazione, soprattutto notturna, nausea e diarrea. (Fonte: Iss)
Aggiornamento dati Covid in Italia
Al 31 gennaio, gli indicatori sul Covid 19 sono in calo secondo il bollettino settimanale del Ministero della Salute. Sette casi su centomila abitanti dal 25 al 31 gennaio, prima dieci casi su centomila. Il tasso di ricoverati è stato del 3,5%, 2.169 pazienti, 1,2% in terapia intensiva, circa 102 ricoverati. In Italia la variante dominante è la Jn.1 finora, dalle scorse settimane non ci sono novità.
Francesco Vaia, Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, analizza bene la situazione epidemiologica e la scoperta di nuove varianti. Queste le sue parole per descrivere questi mesi: “siamo di fronte alla endemizzazione del SARS-CoV-2. Questi risultati sono il frutto dell’immunità ibrida, degli strumenti terapeutici e di prevenzione messi in campo”.