Chi era Vincenzo Spera
Spera nasce in provincia di Salerno, ma si trasferisce molto giovane a Genova, dove vivrà la maggior parte della sua vita. Aveva 70 anni quando si è spento nella notte tra lunedì e martedì 14 marzo. Spera era membro del consiglio superiore dello Spettacolo del ministero dei beni culturali. Inoltre, il sindaco di Genova Bucci lo aveva nominato “ambasciatore di Genova nel mondo”. Era Presidente di Assomusica e di Elma e dal 1974 si occupava di organizzare grandi eventi musicali in ambito nazionale e internazionale. Era l’unico italiano membro dell‘European Forum Safety and Security.
La dinamica dell’incidente sulle strisce pedonali
Spera stava attraversando le strisce pedonali vicino alla sua abitazione a Genova in via Magenta quando è stato travolto da uno scooter. Erano le ore 21.00. L’impatto è stato violentissimo e sin dal primo momento le condizioni del 70enne sono parse disperate. I soccorritori, accorsi velocemente sul luogo dell’incidente, hanno stabilizzato il manager e lo hanno accompagnato in codice rosso al Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino. Tuttavia, al suo arrivo i medici hanno riscontrato i gravi traumi subito e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Spera è deceduto poco dopo l’una di notte. Alla guida del motorino c’era un 18enne, anch’egli rimasto ferito gravemente. Portato all’ospedale Galliera, le sue condizioni di salute sono molto gravi.
La vittima e il lavoro con Fabrizio De André, Bob Dylan, Miles Davis e tanti altri
Spera era direttore di “Duemila Grandi Eventi” e nel corso della sua professione ha conosciuto star della musica italiane e internazionali di grande calibro. Alcuni dei nomi di personaggi famosi con cui il Manager aveva lavorato nella sua vita indicano lo spessore del Promoter: Eric Clapton, Frank Sinatra, Fabrizio De André, Gaber, Beppe Grillo, Vasco Rossi, Paolo Conte, Peter Gabriel, Bob Dylan, Miles Davis, Ray Charles, Ella Fitzgerald, Lou Reed... Nel 2020 Spera aveva ricevuto l’onorificenza di commendatore dell’Ordine “al merito della Repubblica italiana”, titolo di cui andava molto fiero. Anche se nella sua biografia non è molto noto, sono numerose le iniziative sociali legate alla ricerca e alla medicina che Spera ha sostenuto grazie alla disponibilità degli artisti con cui lavorava. La Siae gli ha dedicato in mattinata un emotivo tweet.
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