Sono passati 15 anni dall’omicidio di Meredith Kercher, a Perugia, e oggi Amanda parla in una esclusiva intervista a Oggi.
La condanna ed i 4 anni di carcere
Amanda fu condannata in primo grado e poi assolta definitivamente dopo ben 4 anni di carcere per l’omicidio della sua coinquilina Meredith.
Ora ha 35 anni, e vive sull’isola di Vashon, Washington, insieme al marito Chris Robinson e la figlia di un anno, Eureka Muse.
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Conduce un podcast intitolato Labyrinths, in coppia col marito, e fa attivismo per evitare errori giudiziari e aiutare coloro che ne sono vittime.
“Io soffro lo stigma di una falsa accusa”.
“Sono infinitamente grata di essere viva e di esser stata scagionata” rivela Amanda Knox in esclusiva a Oggi in edicola.
“Ma niente potrà restituirmi i quattro anni trascorsi senza motivo in carcere, e niente potrà cancellare il trauma che è stato inflitto alla mia famiglia, ai miei amici e a me. Soffro ancora lo stigma di un’accusa falsa: resterò per sempre la “ragazza che è stata accusata di omicidio“.
Poi osserva: “Per voi ero la persona più brutale al mondo. Ma fu Rudy Guede a uccidere Meredith”, afferma Amanda Knox, per la quale Guede continua ad accusare innocenti.
“Il carcere potrebbe non aver rieducato Guede”
Amanda Knox sferra poi un duro colpo su Rudy Guede, ad oggi l’unico condannato per il delitto: “Penso che, dopo 13 anni in galera, è probabile che Guede non sia più un pericolo per la società. Ma penso anche che il carcere non l’abbia rieducato. Una persona che continua ad accusare degli innocenti del delitto che lui stesso ha commesso, e che si rifiuta di concedere la verità a una famiglia devastata dal dolore (i Kercher, ndr), resta un criminale“.