Addio iniezioni per i diabetici? L’ultima grande scoperta del 2023

By Luana Pacia

Il diabete è una delle malattie più frequenti nella popolazione mondiale e le iniezioni per questa malattia sono molto comuni. Ora finalmente potrebbe essere arrivato il momento di dire basta, scopri perché!

Lo studio che ha detto stop alle iniezioni

Un team di ricercatori dell’Università di Alberta ha dato vita a una tecnica innovativa per ottimizzare la creazione di cellule pancreatiche, ovvero le responsabili della produzione di insulina, direttamente a partire dalle cellule staminali del paziente. I risultati, pubblicati su Stem Cell Reports, proiettano una visione più vicina a un trattamento del diabete senza la necessità di iniezioni.

Partendo dal sangue di un singolo paziente, i ricercatori hanno impiegato una tecnica chiamata “differenziazione diretta“, avvolgendo chimicamente le cellule staminali per trasformarle in cellule produttrici di insulina. Nello studio, le cellule progenitrici pancreatiche sono state trattate con un farmaco antitumorale, l’inibitore di AKT/P70 AT7867.

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Questo approccio ha prodotto le cellule desiderate al 90%, superando le tecniche precedenti che raggiungevano solo il 60%. Le nuove cellule presentavano una minore propensione a formare cisti indesiderate e, una volta trapiantate nei topi, hanno dimostrato di regolare il glucosio nella maggior parte dei casi senza necessità di iniezioni di insulina. L’equipe prevede che ulteriori progressi elimineranno presto anche il residuo 5-10% di cellule non convertite in cellule pancreatiche.

iniezioni

I risultati dei test

Abbiamo un bisogno cruciale di trovare una soluzione per le cellule staminali che garantisca una fonte virtualmente inesauribile“, ha sottolineato James Shapiro, titolare della Canada Research Chair in Trapianti e Medicina Rigenerativa e capo del Protocollo di Edmonton. “Dobbiamo trovare un modo per generare queste cellule in modo che il sistema immunitario le accetti senza considerarle estranee“, ha spiegato Shapiro.

I ricercatori indicano che questo approccio più sicuro e affidabile per coltivare cellule produttrici di insulina dal sangue del paziente potrebbe aprire la strada a trapianti senza la necessità di farmaci anti-rigetto. Attualmente, chi riceve cellule donate è costretto a prendere farmaci anti-rigetto per tutta la vita, e la terapia è vincolata dalla scarsità di organi donati disponibili.

Prima che il trapianto sia pronto per essere testato su persone, sono necessari ulteriori studi sulla sicurezza ed efficacia, ma sono entusiasta dei progressi raggiunti“, ha dichiarato Shapiro. “Stiamo cercando di guardare al futuro e immaginare come sarà la cura del diabete tra 15, 20, 30 anni”, ha aggiunto Shapiro con entusiasmo. “Non credo che le persone dovranno più iniettare insulina o affidarsi a pompe e sensori“, ha concluso con ottimismo.

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