Giornata mondiale dell’ictus 2024: prevenzione, sintomi e nuove frontiere nella lotta all’attacco cerebrale

By Loredana Di Stefano

Oggi, 29 ottobre, la Giornata Mondiale dell’Ictus torna a ricordarci l’importanza di una malattia spesso sottovalutata ma che colpisce migliaia di persone ogni anno, con conseguenze potenzialmente letali o gravemente invalidanti. Quest’anno, lo slogan “#PiuFortidellIctus” mira a trasmettere un messaggio di speranza e consapevolezza, sottolineando il potere della prevenzione, dell’intervento rapido e dell’unità tra pazienti, caregiver, medici e società. La patologia dell’ictus rimane una delle principali cause di disabilità e mortalità in Italia e nel mondo, e la sua prevenzione dipende fortemente dalla consapevolezza collettiva e dall’adozione di misure preventive.

Cos’è l’ictus: una visione d’insieme

L’ictus, chiamato anche “attacco cerebrale”, si verifica quando il flusso sanguigno verso una parte del cervello viene interrotto improvvisamente. Senza un apporto adeguato di sangue e ossigeno, le cellule cerebrali cominciano a morire entro pochi minuti. Esistono due tipi principali di ictus:

  1. Ictus ischemico: rappresenta circa l’85% di tutti i casi ed è causato da un’ostruzione, solitamente un coagulo di sangue, che blocca il flusso sanguigno in un’arteria cerebrale.
  2. Ictus emorragico: si verifica quando un vaso sanguigno si rompe e causa un’emorragia nel cervello. Pur essendo meno comune, questo tipo è spesso più grave e può portare a conseguenze neurologiche permanenti.

Un’altra forma minore è l’attacco ischemico transitorio (TIA), che si manifesta come un ictus temporaneo con sintomi simili ma senza danni permanenti al cervello. Tuttavia, è considerato un campanello d’allarme importante, in quanto può preludere a un ictus più serio in futuro.

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Ictus
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Sintomi da riconoscere: la regola “FAST”

Uno degli obiettivi principali della Giornata Mondiale dell’Ictus è educare il pubblico a riconoscere tempestivamente i sintomi per ottenere aiuto il prima possibile. La regola “FAST” è uno strumento di valutazione semplice ed efficace per identificare i segni di un ictus:

  • F (Face – viso): il viso appare asimmetrico, una metà può apparire cadente.
  • A (Arms – braccia): la persona potrebbe non essere in grado di sollevare entrambe le braccia a causa di debolezza.
  • S (Speech – linguaggio): difficoltà nel parlare o nel comprendere le parole.
  • T (Time – tempo): agire immediatamente e chiamare il 112.

Un intervento rapido è cruciale, poiché i danni cerebrali aumentano ogni minuto senza un adeguato apporto di sangue.

Fattori di rischio dell’ictus: come prevenire

La prevenzione dell’ictus inizia con la gestione dei fattori di rischio, molti dei quali possono essere controllati con un corretto stile di vita e con l’aiuto medico. I principali fattori di rischio includono:

  • Ipertensione: il principale fattore di rischio per l’ictus; mantenere una pressione arteriosa sotto controllo riduce significativamente il rischio.
  • Diabete: il controllo della glicemia è essenziale, poiché il diabete aumenta il rischio di ictus ischemico.
  • Colesterolo alto: livelli elevati di colesterolo possono portare all’accumulo di placche nelle arterie, aumentando il rischio di ictus ischemico.
  • Fumo e alcol: fumare e consumare alcol in eccesso sono abitudini che danneggiano i vasi sanguigni e aumentano la pressione arteriosa.

Secondo le linee guida della World Stroke Organization, è possibile ridurre il rischio di ictus con alcune modifiche al proprio stile di vita, tra cui una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e la riduzione dello stress. Adottare una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e povera di grassi saturi e zuccheri aggiunti è fondamentale per la prevenzione.

Ictus
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Il ruolo della prevenzione e della diagnosi precoce

Oltre ai classici fattori di rischio, studi recenti suggeriscono che anche altri elementi, come l’emicrania, alcune malattie autoimmuni e persino lo stress psicologico cronico, possano influenzare l’incidenza dell’ictus. La prevenzione passa anche attraverso regolari controlli medici e screening, specialmente per le persone sopra i 55 anni o per chi ha una storia familiare di malattie cardiovascolari.

Gli ospedali e le associazioni sanitarie italiane, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ictus, hanno attivato servizi gratuiti di screening per i cittadini, mirati a rilevare precocemente condizioni come ipertensione, livelli elevati di zucchero nel sangue e colesterolo alto, che possono predisporre a un ictus.

Impatto sociale e supporto ai pazienti

Ogni anno in Italia vengono registrati circa 150.000 casi di ictus, che rappresenta la terza causa di morte e la prima causa di disabilità nel nostro Paese. Molti pazienti che sopravvivono all’ictus affrontano conseguenze a lungo termine, tra cui difficoltà motorie, problemi cognitivi e alterazioni del linguaggio.

L’impatto sociale dell’ictus va oltre il singolo paziente, coinvolgendo anche le famiglie e i caregiver, i quali sono spesso chiamati a supportare il recupero e la gestione quotidiana del paziente. La riabilitazione può durare mesi, talvolta anni, e implica una serie di terapie che includono fisioterapia, logopedia e supporto psicologico.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ictus, molti ospedali e centri di riabilitazione promuovono incontri gratuiti e sedute informative, con lo scopo di istruire le famiglie dei pazienti sulle strategie di gestione e sulle risorse disponibili.

Il contributo della tecnologia: nuovi trattamenti e prospettive future

Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto passi da gigante nel trattamento dell’ictus. Il trattamento trombolitico, ad esempio, consiste nella somministrazione di farmaci che dissolvono il coagulo di sangue nel caso dell’ictus ischemico, se somministrati entro 4-5 ore dall’insorgenza dei sintomi. La trombectomia meccanica è un’altra procedura innovativa che prevede la rimozione del coagulo tramite un catetere e può essere effettuata fino a 24 ore dopo l’evento ischemico in alcuni pazienti selezionati.

La tecnologia sta rivoluzionando anche la riabilitazione, con l’uso di robot e realtà virtuale che supportano i pazienti nel recupero delle abilità motorie e cognitive. I progressi nella telemedicina consentono oggi ai pazienti di ricevere consulenze e assistenza riabilitativa direttamente da casa, riducendo il bisogno di spostamenti e permettendo un monitoraggio costante.

L’Italia e la Giornata Mondiale dell’Ictus

In Italia, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce.) è una delle principali promotrici di questa giornata. Quest’anno, l’associazione si impegna a coinvolgere anche le scuole primarie, offrendo programmi educativi mirati a far conoscere l’ictus e i suoi sintomi persino ai bambini. Uno degli obiettivi è insegnare loro a riconoscere la “faccia cadente” o altri segnali per agire rapidamente chiamando un adulto.

Uniti per un futuro senza ictus

La Giornata Mondiale dell’Ictus ci invita tutti a prendere coscienza di una patologia che può essere prevenuta e che richiede interventi rapidi. Conoscere i sintomi e i fattori di rischio è essenziale, ma altrettanto importante è il supporto ai pazienti e alle loro famiglie nella fase di recupero. Iniziative di sensibilizzazione, come quelle promosse oggi, rafforzano la speranza di ridurre il numero di ictus e di aiutare sempre più persone a vivere una vita sana e autonoma.