Primo giorno Stati Generali della Natalità: tête-à-tête tra studentesse e ministra Roccella
Durante gli Stati Generali della Natalità a Roma, si è svolto un confronto diretto tra un gruppo di studentesse e la Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Eugenia Roccella.
Le contestatrici hanno espresso chiaramente il loro punto di vista con frasi come “sul mio corpo decido io”. Caterina, una studentessa di un liceo romano, ha spiegato che l’intenzione era quella di manifestare pacificamente, contrastando le posizioni della ministra riguardo all’aborto e alle famiglie omogenitoriali. Il messaggio, come riporta Repubblica, era chiaro: non vogliamo essere considerate come semplici strumenti di riproduzione, ma come individui attivi e consapevoli delle politiche che ci riguardano.
La Ministra Roccella ha risposto alle contestazioni, ma ha anche espresso sentimenti di sentirsi censurata e ha chiesto solidarietà, anche alla sinistra, in particolare a Elly Schlein. “Ragazzi ma noi siamo d’accordo, ma nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno”. “Siamo qui perché oggi le donne non decidono liberamente se possono avere figli”.
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Alla fine la ministra abbandona il palco perché il suo intervento viene posticipato, erano presenti diversi ospiti. Roccella, in una nota scritta, ha poi affermato “Ho scelto questa mattina di lasciare gli Stati generali della Natalità per consentire alle persone che erano sul palco con me, una mamma incinta di otto mesi che portava la sua testimonianza e il presidente del Forum delle famiglie Adriano Bordignon, di poter parlare senza subire la mia stessa sorte di censura“.
Contestazioni Stati Generali Natalità: cosa hanno detto Meloni e Mattarella, quali sono state le reazioni politiche
Vediamo le reazioni istituzioni e politiche alle contestazioni contro la Ministra Roccella durante l’evento dedicato alla natalità. Giorgia Meloni ha manifestato solidarietà tramite un Tweet, sottolineando come ancora una volta sia stato impedito a un Ministro della Repubblica di esprimere le proprie idee. Ha criticato il gruppo di contestatori che, pur invocando parole come libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, hanno impedito a una donna di esprimersi solo perché le loro idee non erano condivise.
Anche il Presidente della Repubblica ha espresso solidarietà telefonando a Roccella e sottolineando che cercare di mettere a tacere chi la pensa diversamente è contrario ai principi fondamentali della civiltà e della Costituzione. Numerose personalità, tra cui La Russa, Tajani e Lollobrigida, hanno manifestato solidarietà nei confronti della Ministra. Anche Debora Serracchiani del Partito Democratico ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto di parola sia a Roccella che a Scurati.
Tuttavia, sono arrivate anche posizioni a favore delle contestatrici, come quella di Angelo Bonelli di AVS, che ha sottolineato il diritto delle studentesse di esprimere le proprie opinioni, criticando l’occupazione degli spazi pubblici dell’informazione e il sabotaggio della Legge 194.
Parliamo degli ospiti di oggi e di domani, chi interverrà e chi è intervenuto agli Stati Generali della Natalità?
Questo è il quarto anno di Stati Generali della Natalità, un evento dove per due giorni si discutono questioni demografiche, date 2024, dal 9 al 10 maggio e domani mattina è anche atteso il Papa che già ha partecipato lo scorso anno. L’evento è patrocinato dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma e dal Forum delle Associazioni famigliari.
Il punto focale delle due giornate è la natalità, proporre soluzioni al calo delle nascite in Italia. Ecco alcuni dati Istat: nel 2025 gli anziani saranno tre volte di più dei giovani, un rapporto pari a 300 su 100 nella popolazione, le nascite caleranno fino a 350mila nuovi nati, non è un caso che l’evento sia promosso anche dalla Fondazione per la Natalità.
Che cosa hanno espresso nella prima giornata dell’evento gli ospiti? Adriano Bordignon del Forum delle Associazioni Familiari sottolinea l’importanza di misure mirate per sostenere la crescita demografica e contrastare lo spopolamento delle zone rurali. Tajani evidenzia il ruolo centrale delle famiglie nella società, mentre Conte critica l’approccio governativo, sottolineando che la natalità non può essere aumentata “per decreto”. Boschi di Italia Viva lamenta la mancanza di attuazione del Family Act, mentre De Palo evidenzia che solo il 2% degli italiani non vuole avere figli, suggerendo che le scelte demografiche potrebbero essere influenzate da una serie di fattori socio-economici e culturali.