Aborto nei consultori con associazioni pro vita: dall’opposizione si chiede il rispetto pieno della legge 194

By Iole Di Cristofalo

Ordine del giorno per difendere la piena attuazione della legge 194 sull’aborto

Durante un’assemblea alla Camera dei Deputati, il Partito Democratico ha sollevato la questione dell’attuazione piena della legge 194 sull’aborto, chiedendo un impegno da parte del governo. Nonostante un parere negativo espresso dall’esecutivo, il PD ha posto in discussione l’argomento, specialmente dopo l’inserimento di una norma nel decreto PNRR che consentirebbe alle associazioni Pro-life di accedere ai consultori.

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Durante la votazione, alcuni deputati della Lega hanno scelto di astenersi, tra cui Riccardo Molinari, Giorgia Andreuzza, Davide Bellomo, Davide Bergamini, Ingrid Bisa, Vanessa Cattoi, Rebecca Frassini, Andrea Giaccone, Dario Giagoni, Simonetta Matone, Giovanna Miele, Tiziana Nisini, Attilio Pierro, Laura Ravetto e Edoardo Ziello. Anche esponenti di altre fazioni politiche, come Paolo Emilio Russo (Forza Italia), Giuseppe Castiglione (Azione) e Dieter Steger (minoranze linguistiche), sono intervenuti nel dibattito.

La deputata del PD Irene Malavasi ha criticato il governo per il suo presunto atteggiamento ostile verso l’applicazione piena della legge sull’aborto, sottolineando il parere contrario espresso. Malavasi ha dichiarato: “La proposta d’ordine del giorno chiede semplicemente un impegno da parte del governo per garantire l’effettiva attuazione della legge n. 194, al fine di tutelare il diritto delle donne all’interruzione volontaria della gravidanza senza restrizioni o limitazioni”. Ha poi aggiunto: “Avete sempre affermato di non voler modificare la legge 194, ma con il vostro parere contrario e con questa proposta di ordine del giorno sembra proprio il contrario”.

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Decreto Pnrr e Pro Vita nei consultori? Ecco cosa prevede e le critiche anche dalla Spagna

Fratelli d’Italia è tra i partiti politici che hanno promosso l’inserimento di un emendamento volto a consentire alle associazioni pro-vita di operare nei consultori pubblici, istituzioni dedite all’assistenza medica e psicologica che garantiscono il diritto all’aborto e alla privacy, nonché fornendo supporto sia per l’interruzione della gravidanza che per la scelta di proseguirla (qui l’approfondimento).

Secondo la Ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, l’inclusione delle associazioni pro-vita rafforza specifici aspetti della legge 194, soprattutto riguardo all’articolo 2, il quale sottolinea il ruolo dei consultori nel superare le cause che potrebbero spingere una donna verso l’aborto. Roccella afferma: “I consultori, in conformità a regolamenti o convenzioni specifiche, possono collaborare volontariamente con idonee organizzazioni sociali e associazioni di volontariato per fornire supporto anche dopo la nascita in casi di maternità difficile”.

L’emendamento al decreto relativo al PNRR aggiunge la possibilità per le Regioni di coinvolgere soggetti del terzo settore con esperienza nel sostegno alla maternità, senza incrementare gli oneri finanziari per il settore pubblico. Tuttavia, Marilena Grassadonia, rappresentante di Sinistra Italiana e Presidente di Famiglie Arcobaleno, critica il governo per quanto considera un attacco diretto alle donne. Grassadonia denuncia la presenza, in molte regioni, di associazioni anti-scelta e pro-vita all’interno dei consultori, le quali tentano di influenzare le decisioni delle donne in un contesto laico e democratico.

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Pertanto, l’emendamento è considerato un tentativo di preservare l’autodeterminazione delle donne. Questo emendamento è stato discusso anche da altri paesi europei, ad esempio la Spagna cattolica, che però si è espressa contraria all’iniziativa di incentivare la presenza delle associazioni pro-live nei consultori. La risposta della Premier Meloni, è stata dura e ha accusato la Spagna e altri paesi di intrusione nella politica italiana senza conoscere lo stato delle cose.

La votazione alla camera: l’ordine del giorno del PD è stato bocciato

Il voto di fiducia del 16 aprile, sul Decreto Legge relativo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha affrontato una vasta gamma di tematiche, consentendo al governo Meloni di ottenere 185 voti a favore e 115 contrari.

Tra le novità incluse vi sono l’introduzione del sistema di punti per le patenti nei cantieri e le assunzioni a tempo determinato nel settore sanitario. L’ordine del giorno del 18 aprile si è focalizzato esclusivamente sull’attuazione della legge 194, con la discussione sull’eventuale presenza di associazioni o volontari pro-vita nei consultori. Il testo presentato dal Partito Democratico ha raccolto 93 voti favorevoli e 117 contrari.

Va notato che su questo tema non si è registrata divisione all’interno della maggioranza di centrodestra. Le astensioni sono state 18, di cui 15 provenienti dai deputati della Lega. Inoltre, due giorni fa è stata presentata un’altra proposta significativa: quella del Movimento 5 Stelle, con la deputata Gilda Sportiello che ha depositato una proposta di riforma costituzionale per includere il diritto all’aborto tra le tutele previste dall’articolo 32 della Costituzione.

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