Conferenza stampa premier inizio anno: le premesse
La conferenza stampa annuale di Giorgia Meloni per raccontare come finisce l’anno e come inizia nuovo, attraverso le domande più varie dei giornalisti ha delle premesse non facili. Ben due rinvii per motivi di salute. Molto si è scritto nei giorni scorsi sulla protesta dei giornalisti che ha portato molti a disertare la conferenza. “In protesta nei confronti dell’approvazione dell’emendamento Costa, considerato un bavaglio alla libera stampa, i rappresentanti della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) ha deciso di disertare la conferenza stampa di Giorgia Meloni” (Fonte La7).
La diretta streaming è iniziata con qualche minuto di ritardo, Il Sole 24 ore, nei giorni scorsi ha pubblicato le dieci domande che avrebbe posto in sede e così hanno fatto anche altri giornali. Tra gli argomenti previsti e poi trattati possiamo elencare: la manovra di bilancio, la ratifica del Mes e il nuovo Patto di stabilità, la presidenza del G7, il caso Pozzolo, l’inchiesta sugli appalti su Tommaso e Denis Verdini, infine rapporti con gli alleati, premierato e tenuta della maggioranza.
Incontro con i giornalisti di Giorgia Meloni: audience online e confronto con il discorso di Sergio Mattarella di inizio anno
Ecco alcuni dati sull’audience, soprattutto online: la conferenza stampa di Giorgia Meloni, come lo scorso anno, è durata più di due ore, tante le domande e le questioni affrontate. 5000-5500 visualizzazioni nei primi novanta minuti dello streaming su Youtube, questo numero poi è sceso a 4000 ma alle volte è risalito fino a ritornare al primo range indicato, sopra le 5000 visualizzazioni.
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Nelle impressioni pre-conferenza, colpisce molto la differenza sottolineata tra il discorso iniziale di Sergio Mattarella negli auguri di inizio anno e la conferenza attesa di Giorgia Meloni. C’è anche chi ha scritto che la conferenza è inutile perché il Presidente ha già affrontato tutti i nodi che il governo dovrà affrontare, in realtà il confronto con la stampa è importante perché entra nel dettaglio delle questioni anche con domande ripetute e più approfondite. Vediamo alcune delle tante questioni affrontate.
Conferenza stampa 2024: ecco le questioni affrontate da Giorgia Meloni con i giornalisti
Dato che la conferenza stampa è iniziata con l’annuncio di una protesta dei giornalisti sulla legge bavaglio, è stato il primo nodo affrontato: Giorgia Meloni ha chiarito che è stata un’iniziativa parlamentare e non del governo e, comunque, è stata scritta una norma di equilibrio per evitare l’uscita sui giornali di elementi sensibili a procedimenti in corso.
Sulla mancata ratifica del Mes, non va letto in relazione al patto di stabilità, la premier ricorda che la ratifica è stata bocciata in Parlamento. “Il Mes è obsoleto, la mancata ratifica da parte dell’Italia può essere occasione per trasformarlo e rendelo più efficace. A questo punto, si fanno domande anche sul patto di stabilità e sull’economia del paese.
Ci sarà una manovra correttiva? La premier riferisce di no, l’Italia per la prima volta ha una crescita stimata anche più alta rispetto ad altri paesi europei, al momento si esclude una correttiva ma la situazione bisogna seguirla come stanno facendo altri paesi. Bisogna essere positivi, l’economia sta affrontando delle difficoltà ma ci sono anche delle luci, la Borsa Italiana ha registrato delle performance da record confermati anche dai dati dell’occupazione.
Giorgia Meloni si è espressa anche su questioni legati a personaggi noti dell’economia e dello spettacolo.
La presenza di Elon Musk all’Atreju è stata criticata perché il noto imprenditore ha utilizzato anche la gestazione per altri per diventare padre. Giorgia Meloni ha chiarito, “noi invitiamo tutti” e “applaudire chi interviene in un dibattito è educazione non per forza essere favorevoli a ciò che dice”. Elon Musk verrà citato anche parlando di intelligenza artificiale, Giorgia Meloni come il Presidente della Repubblica riconosce la rivoluzione in atto, la trasformazione del mercato del lavoro ma anche la necessità di vigilare su questi cambiamenti repentini.
Rapporto con gli alleati, con l’Europa e obiettivi primi sei mesi 2024
Il caso Verdini, la polemica su Iannacci e alcune vicende di contrasto con Matteo Salvini hanno portato i giornalisti a chiedere sulla tenuta della maggioranza.
E’ ancora necessaria la frase “non son ricattabile”, come sono i rapporti con gli alleati di governo? La premier spiega che in uno stato normale non devono esserci condizionamenti e tentativi di intimorire. La tenuta forte di un premier è importante e anche di un leader di partito diventato di maggioranza. Il rapporto con gli alleati è un ottimo rapporto, non si possono negare i problemi, si superano con il dialogo ma anche garantendo velocità operativa, ci sono diverse prove sulla compattezza di governo, non c’è preoccupazioni sulle elezioni europee, domanda fatta più volte durante la conferenza stampa.
Questa giornata, è stata occasione anche per parlare di Commissione Europea, evasione fiscale, paradisi fiscali. “L’impegno è da prendere con gli altri paesi europei”. Bisogna lavorare su privilegi ed eliminare le discriminazioni, sono importanti le leggi europee che frenano i paesi che fanno drenare fondi verso i paradisi fiscali.
In Italia, si combatte l’evasione fiscale ma bisogna rendere anche il fisco diverso, comprensivo, equilibrato nei rapporti con i cittadini. Tra le notizie date da Giorgia Meloni in questa conferenza stampa, l’arrivo di borse di studio agli studenti meritevoli che non hanno condizioni favorevoli per entrare all’università o intraprendere studi professionali.
Questo perché, tra gli obiettivi da raggiungere nei primi sei mesi del 2024 la Premier ha sottolineato l’esigenza di abbattere la povertà e distribuire nuove case a abitazioni a chi non può permettersi mutui e affitti.
Temi esteri e maternità
Durante la conferenza stampa sono stati affrontati anche la crisi di Gaza, la guerra in Ucraina, il nodo Palestina (no escalation in Medio Oriente, protezione per i civili di Gaza, sì al diritto di Israele di difendersi) e il tema dell’immigrazione dall’Africa. Il piano Mattei di Giorgia Meloni vuole studiare i punti di forza del continente africano che si incontrano con l’economia e le potenzialità dell’Italia, partendo ad esempio dai bisogni energetici.
Tra i tanti nodi, il tema della maternità, “l’aspirazione delle donne deve essere quella di diventare madre?” “La parola aspirazione non è giusta, sono Presidente del Consiglio, una delle donne più affermate. Il concetto che non condivido è che un traguardo ti toglie un diritto e viceversa“.
Cita Ursula von der Leyen con sette figli, “si può essere madri e affermate nel lavoro, si può essere affermate nella carriera e diventare madri”. Il termine madri lavoratrici viene ripetuto più volte e con i diritti che devono avere. Il racconto da smontare? “Se metti al mondo figli non puoi lavorare, la maternità non è nemica di altre possibilità e traguardi“.